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GIUGLIANO, FORUM CON FACCHI

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di TONIA LIMATOLA



GIUGLIANO – L’emergenza ambientale resta il tema caldo della campagna elettorale di Giugliano. Lo ha infiammato l’arrivo del commissario vicario, Giulio Facchi, ospite di un dibattito con gli aspiranti sindaco, promosso dagli ambientalisti. I residenti sono esasperati. La città è il terminal di immondizie da anni. Prima dirette alla discarica consortile, oggi alla cava Giuliani, all’impianto di Cdr e alle piattaforme di stoccaggio.
In più si teme l’attivazione del sito di sette Cainati, a Varcaturo. Con i rifiuti e i roghi in strada, poi, l´emergenza è arrivata anche sotto gli occhi e il naso dei residenti del centro urbano. Tutti chiedono certezze e garanzie. «Vogliamo dati ufficiali dei danni alla nostra salute prodotti dalla convivenza con i fumi e i cumuli», dicono. Così il faccia a faccia tra i candidati a sindaco dell’altra sera, organizzato dall’associazione «Giugliano per la vita» (…) nella ex chiesa delle Concezioniste e al quale è intervenuto anche Pietro Volpe, sindaco di Parete e responsabile del coordinamento dei sindaci, è diventata l’occasione per strappare promesse ai politici e, soprattutto, impegni concreti al commissario vicario.
I partecipanti non se ne sono andati a casa delusi. I politici hanno fatto il loro lavoro. Mentre Facchi ha annunciato: «Entro lunedì – ha detto – chiude la discarica Resit e seguirà la stessa sorte anche la cava Giuliani. Non c’è ancora una data certa, ma da subito verrà dimezzato il carico». Ma in città restano diffidenti. «Il nuovo sindaco deve far mantenere i patti», dicono a Giugliano. «Bisognerà subito firmare un protocollo di intesa per la bonifica – continua Facchi – Nel frattempo noi stiamo lavorando per alleggerire Giugliano».
Le polemiche non sono mancate. Aspre sull’irrespirabilità dell’aria, rabbiose sull’incremento di allergie e morti per tumore. Tutti contro tutti. Il centrodestra contro il centrosinistra, i residenti contro i politici, i candidati a sindaco contro il commissario. «Non solo non sono stati rimossi, ma gli hanno anche dato una una nuova proroga di un anno. Chiederò – dice Raffaele Bruno, Fiamma tricolore – che venga fatta luce sulle responsabilità pregresse di questo scempio ambientale». «Pretenderemo più controlli da parte delle forze dell’ordine – dice Umberto Sequino, centrodestra – per evitare gli scarichi fuorilegge e ci sottrarremo ai diktat di Napoli».
Insomma fa discutere lo strapotere dei commissari. «Nessuno darà l’assenso allo scempio – dice Francesco Tagliatatela, centrosinistra – Le ragioni della salute non verranno ignorate. Pretendo che venga garantito ad un sindaco di poter rimandare indietro i camion che non trasportano la differenziata».
Insomma, un dibattito che non si ferma. I problemi dell’ambiente vengono affrontati ad ogni appuntamento, anche nel porta a porta che i candidati stanno effetuando in queste ore. La gente chiede chiarezza e impegni per l’ambiente e la salute.





IL MATTINO – 23 MAGGIO 2003

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