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martedì, Maggio 7, 2024
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TAVERNA DEL RE, I COMITATI DENUNCIANO: ANCORA NESSUNA MESSA IN SICUREZZA

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Tornano le polemiche intorno al sito di stoccaggio di Taverna del re. A far scoppiare il caso è Lucia De Cicco, la donna che nel febbraio scorso si diede fuoco per protestare contro la riapertura del sito di ecoballe, che ha presentato pochi giorni fa un esposto al Comune di Giugliano per denunciare la mancata messa in sicurezza di Taverna del re, così come invece era previsto nel protocollo d’intesa. La donna, una delle sette che fanno parte del gruppo di monitoraggio, istituito a margine dell’accordo siglato dal sindaco di Giugliano Giovanni Pianese e dal sottosegretario Guido Bertolaso il 27 giugno scorso, nella lettera protocollata al sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese, al generale Franco Giannini, vice del sottosegretario per l’emergenza rifiuti, ed al sottosegretario del Governo Bertolaso, ha sottolineato il mancato completamento delle canalette per la regimentazione delle acque piovane presso le piazzole E11 ed E5, la mancata installazione delle manichette antincendio, il cedimento di terreno nei pressi della piazzola E11b, l’invasione di percolato ed infine il mancato miglioramento del manto stradale alle vie d’accesso al sito. Tutti interventi che, seconda la pasionaria, dovevano essere effettuati dalla Autorità Commissariali in base agli accordi stipulati ma che ancora devono essere portati a compimento. Solo alcuni di questi interventi, infatti, sono stati iniziati mentre altri non sono mai partiti. Come quello della rimozione del percolato, l’aspetto che sicuramente preoccupa di più gli ambientalisti ed i proprietari dei terreni circostanti al sito, che si sono visti negli anni bruciare ettari di terreno. La fuoriuscita di percolato, dovuta alla mancanza dei teli che coprono le ecoballe che se non sigillate adeguatamente lasciano fuoriuscire il liquido velenoso, è stata oggetto già di due denunce presentate nei mesi scorsi dal gruppo di monitoraggio ai carabinieri del Noe. Allora le piazzole coinvolte erano la E11/A ed la E5. Furono i tecnici dell’Arpac ad effettuare le analisi del percolato ed a evidenziare un’anomalia strutturale della piazzola E5. Dopo le pesanti piogge degli ultimi giorni si rischia una ulteriore fuoriuscita di percolato che metterebbe ancor a più serio rischio la già compromessa agricoltura della zona. La donna ha chiesto un immediato sopralluogo delle Autorità Commissariali, da cui viene preteso il rispetto degli accordi stipulati. Intanto dopo la definitiva chiusura, il sito ha smesso di ospitare ecoballe. Restano però ancora aperte due questioni: quella dell’ultima piazzola rimasta libera che sarà usata per il deposito ed il trattamento dei rifiuti ingombranti e quello delle modalità di smaltimento di quei sei milioni di tonnellate di immondizia, tritovagliata e imballata, accatastata in diversi anni tra “Lo Spesso” e “Taverna del Re”. Diverse le ipotesi in discussione, a cominciare dalla proposta lanciata da Berlusconi di costruire un quinto termovalorizzatore ad hoc per bruciare le ecoballe di Taverna del re fino a quella del primo cittadino di Giugliano che prevede la costruzione di un bio-reattore, attraverso la tombatura delle ecoballe in grandi blocchi di cemento, realizzando un impianto di estrazione di biogas per produrre energia ed un impianto fotovoltaico nel suolo sovrastante la tombatura.

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