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martedì, Maggio 7, 2024
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VENDITA ILLEGALE DI FUOCHI D’ARTIFICIO: E’ ALLARME

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Con l’avvicinarsi della notte del 31 dicembre ritorna l’allarme botti pericolosi. Già dai primi giorni di dicembre sono spuntate come funghi in molte strade del comprensorio giuglianese decine di capannelle e bancarelle ‘fai da te’ di venditori di materiale pirotecnico non autorizzato. Negli ultimi giorni il fenomeno è in costante crescita, nonostante gli intensi controlli delle forze dell’ordine.
I carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Alessandro Andrei, hanno arrestato una donna e denunciato altre quattro persone tra Qualiano, Marano e Melito. Ieri mattina a Qualiano, Raffaelina Rossetti, 49 anni è stata arrestata con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente e pirotecnico. Mentre è stato denunciato un 47enne. Sequestrati 380 chili di materiale esplodente ritrovati nella cantina dell’appartamento e all’interno di una Fiat Multipla. Tra i fuochi ritrovati, anche colpi di mortaio, batterie, petardi, spago e materiale per il confezionamento. I fuochi sono stati affidati ai carabinieri del gruppo artificieri.
Anche a Melito, i militari della locale tenenza hanno denunciato in stato di libertà per detenzione e commercio abusivo di materiale esplodente una donna di 41 anni, residente a Mugnano. Nell’abitazione della donna, i carabinieri hanno trovato e sequestrato 84 cipolle 199 rendine dal peso complessivo di circa 22 chili. A Marano la stessa denuncia è scattata per un 47enne già noto alle forze dell’ordine: nel suo appartamento i militari hanno sequestrato 50 chili di fuochi.
Questo il bollettino degli ultimi giorni con più di mille chilogrammi di fuochi sequestrati, ma proseguono i controlli da parte delle forze dell’ordine, che utilizzano ogni tipo di stratagemma per impedire il consueto elenco di incidenti, feriti e menomati che si contano a Capodanno. L’ultimo sequestro è stato effettuato solo pochi giorni fa a Calvizzano, dove i militari hanno scoperto nella casa di un 26enne operaio incensurato di Mugnano ben 394 “cipolle”, 746 “rendini” e 10 scatole contenenti 24 batterie pirotecniche di fabbricazione cinese, il tutto per un peso complessivo di circa 500 chili. Si contano in varie zone della città decine di ‘punti vendita’, molti situati finanche nel centro cittadino, anche vicino ad abitazioni e perciò molto pericolosi per l’incolumità di residenti e passanti. La gran parte delle bancarelle sono controllate dalla criminalità organizzata, in via diretta attraverso propria manovalanza o indirettamente, riscuotendo una percentuale sulle vendite. A volte, per garantirsi l’impunità, la criminalità organizzata dà ai minori di 14 anni il compito di smerciare i botti illegali.

Le specialità pirotecniche illegali. Quelli che destano più preoccupazione sono quelli di origine orientale. I fuochi cinesi, importati clandestinamente e quindi senza nessun certificato di sicurezza, sono infatti tra i più pericolosi, anche perché sono quelli che hanno un prezzo più basso. Per quanto riguarda i botti illegali ‘made in Italy’ continua l’usanza di associarli a nomi di persone famose del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura. Il passaggio di consegne tra Maradona e Lavezzi, oltre che sul campo di gioco, c’è stato anche sulle bancarelle. Il famigerato ‘pallone di Maradona’, che ha imperversato per anni sulle bancarelle dei venditori abusivi, quest’anno è stato sostituito dalla cosiddetta ‘a capa e Lavezzi’, vero e proprio ordigno bellico dal peso di 15 chili e dal costo che si aggira dai 150 ai 200 euro, sicuramente tra i più costosi. L’ordigno dedicato al giocatore argentino del Napoli va ad aggiungersi ad una lunga lista di botti pericolosi, come la ‘bomba di Bin Laden’, lo ‘Tsunami’, la ‘Finanziaria’ e, ultima novità, i fuochi d’artificio dedicati addirittura a Papa ‘Ratzinger’, dall’effetto definito dirompente. Molto pericolosi sono anche i razzi, soprattutto quelli di ultimo tipo capaci di provocare lesioni ed ustioni gravi. Da non sottovalutare, oltre ai botti proibiti, l’uso di pistole e fucili, sempre più frequente nel giuglianese, i cui proiettili spesso diventano nella notte di San Silvestro mine vaganti molto pericolose, capaci di ferire a morte. L’appello delle forze dell’ordine in questi giorni è quello di affidarsi esclusivamente all’uso di fuochi pirotecnici consentiti dalla legge, riconoscibili perché in possesso dell’etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice e la categoria d’appartenenza e le modalità d’uso. Tra i più sicuri per i bambini ci sono le ‘girandole’, le ‘fontane’e le famose ‘stelline di Natale’.

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