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giovedì, Giugno 27, 2024
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zona asi, imprenditori sul piede di guerra

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GIUGLIANO – A fine marzo erano state messe nero su bianco le tappe dello sviluppo della zona industriale di Giugliano, ma a distanza di più di due mesi, gli accordi tra gli imprenditori e il commissario di Governo per l’emergenza rifiuti restano ancora sulla carta. «Subito l’avvio dei lavori per l’Asse alternativo per ospitare il transito dei camion diretti al Cdr. Di questo passo, i disagi non verranno mai eliminati e l’Asi – dicono i rappresentanti del Cig, consorzio imprese di secondo livello – non diventerà mai appetibile per i nuovi insediamenti e volano per lo sviluppo». Una vecchia storia. I camion diretti all’impianto di Cdr passano davanti alle imprese, ci restano in coda per ore e appestano l’aria. In più il transito continuo dei mezzi pesanti, più di 300 al giorno, provoca buche ed avallamenti e lascia sull’asfalto una striscia puzzolente di materiale di scarto.
Insomma gli imprenditori sono scesi di nuovo sul piede di guerra. Pretendono che venga rispettato il protocollo d’intesa firmato il 30 marzo. Sono esasperati. Visti traditi i patti, adesso hanno dissotterrato l’ascia di guerra. «Abbiamo chiesto un nuovo incontro al commissario vicario Vanoli e anche al nuovo sindaco di Giugliano, Tagliatatela, perché si faccia parte attiva nei confronti del commissariato di Governo e tuteli gli interessi di più di mille lavoratori», dicono gli imprenditori che hanno indirizzato l’sos anche a Fibe, Comune di Giugliano e a palazzo Santa Lucia.
Il protocollo prevedeva quattro punti chiave, con un occhio di riguardo a viabilità e collegamenti alternativi. Si doveva mettere mano ad una strada alternativa, con uno svincolo direttamente dall’Asse mediano per il transito dei camion diretti al Cdr. Poi si dovevano accelerare le procedure per un collegamento su ferro del trasporto delle ecoballe. Dopodiché si doveva avviare il rifacimento del manto stradale interno all’Asi, attualmente pieno di buche e avallamenti. Ma finora si registra un nulla di fatto. Anche per la questione della sicurezza. Dopo aver ottenuto più controlli sul territorio da parte delle forze dell’ordine, assicurati dalla presenza costante di una pattuglia dei carabinieri, si chiedeva la recinzione dell’area per scongiurare gli sversamenti illegali di immondizie, spaccio di droga e prostituzione di notte. Il progetto è stato presentato alla Regione dal Consorzio dell’Asi. Una serie di provvedimenti a cascata che, però, resta al palo. Di conseguenza restano appesi anche i progetti del terminal bus per le navette del Ctp e dell’area parcheggio custodita. Premesse indispensabili per rendere funzionale la stazione ferroviaria di Ponte Riccio, attualmente snobbata dai 20mila pendolari del Giuglianese.
Al neosindaco, poi, gli imprenditori chiederanno di prendere a cuore le sorti dei 600 Rom che vivono, senza luce e senza acqua, nelle baracche di lamiera sistemate a ridosso di una discarica abusiva. La convivenza forzata non piace alle imprese che spingono per il loro trasferimento in un villaggio realizzato ad hoc. Ma da anni il progetto resta bloccato anche sulla scelta del terreno.




TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 12 GIUGNO 2003

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