VITA DIFFICILE A MELITO
Ufficio postale senza scivolo, le barriere architettoniche rendono la vita difficile ai disabili di Melito. Gli ostacoli non mancano per chi è costretto a muoversi a bordo di una carrozzella, sia per andare a pagare una bolletta del telefono sia per fare la spesa. La vicenda si complica per i disabili che abitano nei rioni della 219, per i quali già uscire di casa, in assenza di ascensori funzionanti, è un vero calvario. E, una volta giù, la situazione non migliora. Secondo una stima ufficiosa i portatori di handicap a Melito sono 600. Restano in casa perché scivoli e pedane sono assenti, nell´ufficio postale e in alcune scuole, mentre solo da poche settimane al Comune funziona l’ascensore. Vita dura, dunque. Lo scotto? Niente autonomia, innanzitutto. Così, una volta insediatasi la nuova amministrazione di centrosinistra, i disabili lanciano l’ennesimo Sos. Per far sentire più forte la loro voce si sono riuniti nell’associazione «Insieme». Lo scopo? Promuovere delle iniziative ad hoc, progetti tagliati a misura per le loro esigenze. «Non le solite gite, ma progetti per favorire un’integrazione concreta», dicono. Per portare avanti la loro battaglia hanno già incontrato il neosindaco Gianpiero Di Gennaro, al quale hanno sottoposto una serie di disagi. Il primo nodo da sciogliere è la mancanza di una pedana all’ingresso dell’ufficio postale. Ma sono off limits anche molte strade cittadine, dove i marciapiedi non hanno ancora lo scivolo oppure sono ostruiti da bancarelle ed espositori abusivi. Dal Comune si sono già mossi. «Abbiamo inoltrato una richiesta formale all’ufficio postale per sanare questa carenza- dice il sindaco Di Gennaro-. Poi la giunta è già al lavoro per una serie di progetti per i disabili».
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 19 LUGLIO 2003