Permessi di soggiorno falsi, 2 in manette

MUGNANO, BLITZ IN UNA TIPOGRAFIA



di
MONICA SORRENTINO




Due falsari di professione e 2.300 permessi di soggiorno contraffatti. Tutto è stato scoperto in una tipografia di Mugnano. Così sono finiti in manette, l’altra sera, Antonio Bottone, 55 anni, titolare della stamperia, e Raffaele Fresegna, 50 anni. L’accusa per loro è, tra le altre, quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sono stati i militari della Guardia di Finanza ad arrestare i due uomini scoperti con le mani nel sacco. Fresegna è inoltre un noto pluripregiudicato della zona, latitante da tre anni.
Doveva essere un normale controllo fiscale, finalizzato soprattutto alla repressione del lavoro nero. Ma così non è stato quando, nel mirino delle Fiamme Gialle, sono finiti i due cinquantenni proprio mentre si davano da fare a stampare migliaia di documenti falsi. Un’auto di grossa cilindrata veniva poi utilizzata per lo smercio. In questo modo riuscivano a portare a destinazione tutto il materiale riprodotto.
I falsi finivano nelle mani degli extracomunitari in cerca della regolarizzazione prevista dalla legge Bossi-Fini. Un modo per permettere agli immigrati in Italia di mettersi in regola sia dal punto di vista amministrativo, con carte d’identità e permessi di soggiorno, che dal punto di vista lavorativo. Per quest’ultimo scopo «la banda degli onesti» di Mugnano riproduceva, infatti, anche ricevute di dichiarazioni di emersione dal lavoro irregolare per i clandestini che, su tutto il territorio nazionale, lavorano come colf o badanti.
I militari hanno perquisito anche le case dei due uomini. In questo modo è venuta fuori un’attivita illecita che fa sospettare collegamenti con la criminalità organizzata. Oltre ai 2.300 permessi di soggiorno, sono stati sequestrati, infatti, 2.800 carte d’identità, 7 banconote da 50 euro, numerosi valori bollati del Marocco e un’ apparecchiatura per una riproduzione fedele dello stemma della Repubblica italiana.


IL MATTINO 25 LUGLIO 2003