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sabato, Maggio 4, 2024
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Comunità Onlus a rischio chiusura: 1.500 lavoratori sono senza stipendio da oltre un anno e mezzo

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Sono sei le comunità dell’area a nord di Napoli che rischiano la chiusura
prima dell’arrivo del nuovo anno. Sei centri che si occupano di sostenere,
attivamente, i minori disagiati che gli sono stati affidati e provenienti da
particolari realtà.
A lanciare il disperato avviso è il Sam, federazione che raggruppa i
coordinamenti delle Comunità per minori tra cui “La Rete Onlus”. Questi i
fatti. Da oltre 18 mesi il Comune di Napoli non paga le rette per i minori
ospiti nelle strutture residenziali. A non percepire stipendio i circa
millecinquecento lavoratori impiegati nelle varie strutture partenopee. Tra
le strutture, quindi, le sei delle zone a nord di Napoli e precisamente le
comunità “il lupacchiotto” e Marinella in Marano di Napoli, la casa famiglia
“il mondo” con sede a Mugnano, le comunità educative “shalom” e “la
margherita” di Villaricca e la comunità “il racconto” di Giugliano.
Il rischio, quindi, oltre la già allarmante chiusura delle strutture, che
ad andare per strada, con i lavoratori impiegati siano anche i minori che lì
hanno trovato una “casa”.
«Il comune di Napoli e la Regione Campania – dichiara Pasquale Bello,
referente dell’area giuglianese e consigliere di amministrazione del
coordinamento “La Rete Onlus”- si renderanno responsabili della mancata
assistenza e del rientro dei minori nelle gravissime situazione che hanno
provocato il collocamento presso strutture protette.
Questa è la conclusione di un settore agonizzante che lancia il suo ultimo
Sos alla parte sana della politica sperando che ancora ci sia qualcuno in
ascolto e che abbia voglia di riaffermare il diritto e la giustizia, che sia
capace di operare per i tanti bambini e bambine che vivono una condizione di
grave difficoltà, per i tanti lavoratori che da anni suppliscono alle
deficienze istituzionali.
«Non siamo abituati a fare il pianto greco, quello teatrale, pertanto
ascoltate questo appello – conclude Bello- che testimonia lo stato comatoso
del settore, che necessita di un intervento immediato e risolutivo
altrimenti la nostra sconfitta sarà la sconfitta di una società intera».

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