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venerdì, Giugno 28, 2024
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«Pensavo di lasciare. Chiedono di restare»

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“Pensavo, con i primi del prossimo anno, di andare in pensione. Mi e’ stato chiesto di restare, per aiutare a definire l’assetto della nostra piccola flottiglia, per passare le consegne con ordine e metodo, per chiudere le partite iniziate e ancora in via di conclusione, per aiutare chi si assumera’ le varie responsabilita’ in gioco a farlo nel modo piu’ semplice e lineare”. Cosi’ Guido Bertolaso dal sito della Protezione civile, nel formulare i propri auguri di Natale. “Ho accettato volentieri, accantonando per qualche mese ancora il mio desiderio di lasciare spenti, almeno ogni tanto, almeno di notte, i telefoni che mi impongono da otto anni e piu’ ritmi e contenuti delle mie giornate, perche’ penso che il prossimo futuro sia ricco di cose positive, interessanti e importanti tanto da meritare da parte mia un rinvio della decisione che ho preso. Al massimo un anno, mi concede il decreto, per varare il nuovo assetto della nostra Protezione Civile, chiudere le vicende in sospeso, a Napoli, in Abruzzo e in molti altri luoghi e lasciare il mio posto. Conto di non usare tutto il tempo che mi viene concesso per uscire di scena rispettando tutti gli impegni”. Nel messaggio “scritto in fretta dalla Caserma di Coppito, che e’ diventata una piccola capitale dell’Italia che non si rassegna di fronte a nulla”, Bertolaso scrive: “L’augurio che mi viene dal cuore e’ una preghiera, semplice e sentita: ricevere in dono, per tutti noi, serenita’ e pace, un tempo buono e normale, non per riposare, ma per lavorare senza sentirci sul collo il fiato dell’urgenza continua e incessante, un periodo buono, che ci lasci margini per meditare e riflettere, per pensare a quest’anno che sta finendo e alla furia degli avvenimenti che lo hanno segnato, lasciando sedimentare sul fondo le tante traversie di ogni giorno per recuperare trasparenza e poter riconoscere gli errori che abbiamo commesso e le cose positive, tante, che abbiamo realizzato. Chiedo pace e serenita’ del cuore per le famiglie che sono state visitate dalla morte di qualche congiunto, in una delle tante tragedie che hanno segnato i mesi scorsi, per chi ha perso, nell’arco di poche ore o pochi secondi, i propri riferimenti, le proprie cose, la propria casa, l’ordinato svolgersi dei programmi e dei progetti per domani. Chiedo pace e serenita’ per tutti coloro che siamo riusciti ad aiutare, e con forza anche maggiore per quanti si sono sentiti soli, trascurati, non capiti o trattati meno bene di cio’ che si aspettavano”. (fonte: Agi)

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