Che siano “tempi cupi”, come dice una canzone di qualche anno fa, è cosa oramai assodata. Che ogni giorno arrivino conferme da ogni angolo d’Italia non è che un’aggravante. Come spesso accade, la crisi di valori (ed economica) degli adulti si rifersa sui minori. Sempre più spesso, con effetto amplificato. Napoli non è esente da questa ondata di violenza minorile. A queste latitudini, dove gli eccessi e le contraddizioni sono prassi, si sono toccati picchi inaccettabili. Ricorderete le settimane delle “babygang“, ad esempio. Al netto delle decine di episodi gonfiati ad arte da una parte dei media nazionali e locali, il problema era (ed è) reale. Perchè affonda le sue radici, appunto, nella crisi di valori dei più grandi. Altre volte, la tragedia viene solo sfiorata. Come ieri pomeriggio, quando un 17enne ha rischiato grosso, a Porta Nolana.
17enne rischia grosso: ma per cosa?
Il liceale, all’improvviso, è stato raggiunto da un rapinatore, presumibilmente della sua stessa età. L’obiettivo era lo smartphone nuovo di zecca. Da lì, si passa immediatamente alle minacce quando la risposta del 17enne è un secco e deciso “no”. Stando a quanto la vittima ha riferito alla Polizia, l’aggressione è avvenuta intorno alle 15. Come è facile prevedere e considerata la splendida giornata di sole, Porta Nolana era una sorta di porto di mare. Da qui si evincono due spunti di riflessione: nessuno ha avuto modo di fermare l’aggressore in fuga, nessuno ha ancora testimoniato per agevolare le indagini. Che l’omertà sia una delle sfumature peggiori di questa città è cosa risaputa. Fortunatamente, è un virus non esteso. Intanto, il 17enne è stato accoltellato ala gamba destra. I medici del Loreto Mare gli hanno suturato la ferita. Poteva andare molto peggio. Tutto per un inutile smartphone.