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venerdì, Maggio 3, 2024
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Ancora roghi a Giugliano: fiamme ai rifiuti tossici

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Gli ultimi due giorni sono stati molto caldi, oltre dal punto di vista climatico, anche da quello ambientale. Tra la zona Asi e il quartiere di Casacelle si sono verificati roghi di rifiuti tossici. In particolare ad andare in fiamme sono stati quintali di rifiuti abbandonati a pochi metri dell’isola ecologica di Casacelle. Il rogo, sviluppatosi tra la notte di venerdì e sabato verso le 3, è stato spento solo all’alba. Ieri mattina in via Selva Piccola giacevano ancora a terra i residui dei materiali bruciati. A pochi metri di distanza dall’isola ecologica non sono state ancora rimosse i rifiuti bruciati. Inoltre a poche decine di metri, sempre in via Selva Piccola, sono state scoperte le ceneri di un altro piccolo incendio, su sui sono state successivamente gettate tonnellate di materiali di risulta. Il quartiere periferico di Casacelle non è nuovo ad episodi del genere. Sempre più spesso, infatti, camion provenienti da tutto l’hinterland usano il quartiere di Casacelle come sversatoio per i propri rifiuti. Sono centinaia le segnalazioni degli abitanti della zona fatte sia all’amministrazione comunale che alle forze dell’ordine, ma nonostante ciò, il territorio continua ad essere preda di balordi. In via Epitaffio, zona antistante allo stadio comunale, è stata scoperta meno di un mese fa una grossa discarica abusiva, dove erano ammassato di tutto. Nuvole di fumo che si levano con cadenza quotidiana, come un rito macabro che non ha fine. Arde la terra dei fuochi. Tutte le sere. Il triangolo Giugliano – Marano – Villaricca continua ad essere il territorio preferito dai piromani che in barba alle leggi continuano ad incendiare rifiuti di ogni sorta, sprigionando diossina a iosa. Nonostante i decreti, le leggi speciali, le ordinanze le ecomafie continuano a farla da padrone. Altro che fine dell’emergenza. Non è mai finita, nonostante i proclami. Si trasforma giorno dopo giorno in un diverso modello di ecomafia, quello dei roghi tossici. Non c’è giorno che non ce ne sia uno, non c’è giorno che le campagne del comprensorio a nord di Napoli non vadano a fuoco, insieme a pneumatici e chissà cos’altro. Sono proprio le gomme abbandonate o prese apposta chissà da dove a fungere da letto di combustione per qualsiasi cosa. Materiali tossici, di risulta, bidoni, acidi, chi più ne ha più ne metta, si mischiano a pneumatici per scomparire in un fumo nero che come una mano mortale attraverso decine e decine di Comuni. I luoghi più colpito sono quelli meno controllati, ovvero quelli tra la fascia costiera e Giugliano centro. zona Asi, zona Taverna del Re, via Ripuaria, sono i luoghi prediletti dei criminali dell’ambiente. Ma non solo. Anche il casertano è oramai zona franca per le ecomafie. Insomma se non ci sono sacchetti in strada non vuol dire che siamo salvi dall’emergenza. Il sacchetto è solo la una parte di tutto, la parte visibile, ma dietro c’è un intero mondo di illegalità che uccide l’aria che respiriamo ed il nostro territorio. Una parte che è in realtà il vero problema e che si fa finta di non vedere. A quasi un mese dalla firma dell’ordinanza in prefettura finalizzata al contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti di risultati concreti se ne vedono ben pochi. Di notte si continuano a bruciare rifiuti tossici e speciali. L’odore acre dei roghi continua ad accompagnare il sonno ed il risveglio delle persone. Funge da ‘buongiorno’ e da ‘buonanotte’ per i cittadini dell’hinterland a nord di Napoli. Ed intano la Terra dei Fuochi continua a bruciare, e lentamente muore.

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