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domenica, Giugno 16, 2024
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Preso il latitante Domenico Antonio Pagano

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Il camorrista latitante Domenico Antonio Pagano, 44 anni, ritenuto uno dei capi del clan degli ‘scissionisti’ di Secondigliano, e’ stato arrestato dagli agenti della squadra mobile della Questura di Napoli, a Cicciano, nell’ entroterra nolano. Accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso, era latitante dall’aprile del 2009. Domenico Antonio Pagano, ultimo dei fratelli di Raffaele Amato, il boss del clan omonimo frutto della scissione con i Di Lauro, faida che nel 2004-2005 provoco’ piu’ di 50 morti tra Scampia e Secondigliano per il controllo del traffico di stupefacenti. Domenico Antonio Pagano aveva assunto le redini della ‘famiglia’.
A catturarlo questa mattina a Cicciano, nel Nolano, gli agenti della Squadra Mobile della Questura partenopea, ospite di una coppia la cui posizione e’ tuttora al vaglio degli investigatori. Pagano è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Tra il 2004 e il 2005 la faida tra i Di Lauro e gli ‘Scissionisti’ provocò circa 50 morti in pochi mesi.


L’arresto del reggente del clan
Non era stato ancora inserito nell’ elenco dei 100 latitanti piu’ pericolosi, ma solo per una questione di tempo, Domenico Antonio Pagano, 44 anni, il boss degli ”scissionisti” di Scampia arrestato questa notte dalla squadra mobile. Per gli investigatori era il reggente del clan. Al vertice dell’organizzazione Domenico Antonio Pagano era stato proiettato dopo l’arresto del fratello Cesare e di Raffaele Amato, capo dell’altro ramo degli ”scissionisti” avvenuto nella primavera del 2010. Gli agenti della squadra mobile di Napoli, diretta dal vicequestore Antonio Pisani, lo hanno arrestato in un modesto appartamento nel centro di Cicciano, Comune dell’area nolana, dove era nascosto, da solo, da una coppia di coniugi incensurati. Per loro, al momento, c’ e’ solo una denuncia per favoreggiamento. Negli ultimi 15 giorni, mentre la polizia stava stringendo il cerchio sul suo nascondiglio, il boss non era mai uscito di casa. ”La sua non era una latitanza dorata – ha detto il capo della della squadra mobile di Napoli – ma piena di difficolta’ per la pressione degli investigatori”. Sposato, padre di due figli che sono pero’ estranei alla sua attivita’, Pagano era salito al vertice degli ”scissionisti”, ormai decimati dagli arresti, anche se ancora saldamente padroni delle piazze di spaccio nel quartiere di Scampia, in seguito ai vuoti apertisi negli ultimi tempi. Le accuse per lui sono di traffico internazionale di droga ed associazione per delinquere di stampo camorristico. Stamattina a salutarlo all’esterno della Questura di Napoli mentre veniva trasferito al carcere di Poggioreale c’era solo uno sparuto gruppetto di parenti ed ‘amici’ del clan. ”Il suo arresto – ha detto Pisani – non altera gli equilibri nello spaccio di droga a Scampia, dove gli scissionisti mantengono il predominio”. Il suo posto al vertice del clan dovrebbe essere preso da Carmine Amato, nipote dei boss Elio e Raffaele Amato, latitante all’ estero dal maggio 2009. Gli ”scissionisti” di Scampia – secondo gli investigatori – conterebbero ancora su una cinquantina di affiliati dopo la decimazione subita nel 2009 con 109 arresti. Ma la gestione delle piazze di spaccio a Scampia e’ affidata ad incensurati ed a piccoli pregiudicati, a volte anche ad immigrati, e non agli affiliati, che si limitano al controllo dell’ attivita’.

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