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Graffiti d’arte nelle stazioni della Circum

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di FRANCESCO VASTARELLA





A San Giorgio a Cremano soltanto l’inizio del «progetto writing», primo del genere in Italia. Poi i writer, guai a chiamarli quelli dei graffiti perché si sentono e sono autentici artisti, dipingeranno altre quaranta stazioni della Circumvesuviana, da Napoli a Nola, da Sorrento a Poggiomarino. «Writer è chiunque scriva, principalmente ma non esclusivamente, uno pseudonimo unico e proprio in più luoghi e quante volte ritenga necessario», spiegano Luca Borriello e Salvatore Velotti, in arte Pope.
«Anche questa è una forma d’arte: Giotto e Cimabue quando cominciarono con le nuove forme e tecniche espressive – dice il critico Achille Bonito Oliva, entusiasta dell’iniziativa varata da assessorato regionale ai Trasporti e Circum – furono considerati rivoluzionari per i loro tempi». «Facciamo viaggiare l’arte – puntualizza l’assessore Ennio Cascetta – in tutte le sue espressioni, dalle stazioni della linea 1 della metropoli. In questo caso si tratta di una forma spontanea di arte che servirà anche per avvicinare i giovani al trasporto pubblico locale». Insomma si valorizza quel che in apparenza potrebbe sembrare teppismo, nei quartieri di New York, i ragazzi dei quartieri emarginati, i writer (scrittori) scrivevano i loro nomi sui vagoni di temi e metropolitane e facevano arrivare i messaggi nei rioni dove non potevano accedere.
Alla presentazione ufficiale dell’iniziativa, la Circum ha fatto stampare un calendaro che si ispira ai disegni dei writer. Intanto, dieci giovani con le bombolette spray sono alle prese con la parete lunga 52 metri e alta cinque. Cyop, nome d’arte di un ventiquattrenne scenografo di Quarto, mette insieme per la prima volta in un’opera di writing, colori e oggetti sul muro. Sorride Bonito Oliva: «Ragazzi dobbiamo vederci più spesso». «Dobbiamo valorizzare l’iniziativa, sollecitare l’inserimento in un circuito internazionale», spiega Eduardo Cicelyn, consulente della giunta regionale per l’arte e la cultura. Il direttore della Circum, Ferdinando Origo, annuncia un catalogo sulle creazioni dei writer della Circum, ma Bonito Oliva propone di seguire le forme nuove, «magari un video o un film sul processo creativo». «È nata a Los Angeles questa forma espressiva, poi a New York – rievoca Achille Bonito Oliva – ed è un’arte fisicamente multimediale, avviata dalle minoranze afro-cubane. È una gestualità liberatoria. Bisognerebbe portare qui anche i ragazzi delle scuole per far conoscere questa evoluzione dell’arte». Annuisce il sindaco di San Giorgio a Cremano, Ferdinando Riccardi, che ha già sponsorizzato iniziative del genere.
Giulio, nome d’arte Star, anche lui scenografo, disegna la parola star con le lettere a forma di stella. Nino, in arte Ramon, 24 anni, madre portoricana e padre di San Giorgio, ripropone per la millesima volta il suo nome su un muro, «seguendo stato d’animo, cambiando stile delle lettere». «Ho lasciato la mia impronta – spiega – in Inghilterra, Spagna, Germania e chissà da quante altre parti, lo faccio da quando avevo dodici anni». Enu, alias Luca, è studente di architettura e cominciò nel 1992, intorno alle lettere stilizzate del nome d’arte costruisce particolari strutture architettoniche.


IL MATTINO 24 DICEMBRE 2003

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