Si fa sempre piu’ tangibile l’insofferenza dei cittadini di Napoli e provincia contro l’emergenza rifiuti. Secondo quanto informa la centrale operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco, nella notte sono stati circa venti i roghi appiccati ai cumuli di rifiuti, da giorni in strada, dai quali si leva un odore nauseabondo. Particolarmente colpite, a parte i quartieri del capoluogo partenopeo, – riferiscono i pompieri – anche i comuni del Napoletano, soprattutto dell’area flegrea (Pozzuoli e Quarto) e a Giugliano in Campania dove, anche in questo momento, una squadra e’ al lavoro per estinguere le fiamme che si levano da un cumulo d’immondizia incendiato. Si fa sempre più pressante la ricerca di siti di trasferenza per ripulire Napoli e Provincia. Pianese è stato contattato da Regione e Provincia per la riapertura del sito di Taverna del Re, il sindaco si è opposto: “Per liberare Napoli e la provincia dai rifiuti bisogna allestire dei siti di stoccaggio e di trasferenza? Sarà così ma non è immaginabile allestire questi siti nel Giuglianese, un territorio già provato e da bonificare, come anche alcuni ambientalisti molto attivi in zona chiedono giustamente da tempo”. Giovanni Pianese, sindaco di Giugliano (Napoli), non vuole sentire ragioni dicendo un fermo no ad una richiesta di disponibilità di poter utilizzare qualche “piazzolà di Taverna del Re, il sito che già ospita da diversi anni ben sei milioni di ecoballe di spazzatura. Spazzatura stoccata a cielo aperto coperta da teloni di plastica. “Non credo che sia possibile per due ragioni. Questi suoli sono sotto la competenza della Presidenza del Consiglio – ha detto ancora Pianese – e per questo nessun ente territoriale ha la competenza per decidere. La seconda ragione: non è stato mantenuto alcun impegno nei confronti di questo territorio che negli anni passati si è fatto carico dell’emergenza rifiuti di numerosissimi comuni della Campania. Mi chiedo: dove sono le compensazioni promesse?”. Lo scorso ottobre il sito è stato riaperto per lo stoccaggio di circa 10mila tonnellate di rifiuti provenienti per la maggior parte della città di Napoli. Una decisione che scatenò le proteste della popolazione locale e dei comitati.
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