Salve utenti,
in redazione sono arrivate parecchie lettere simili a questa che pubblichiamo. Sono lo sfogo di ragazzi scoraggiati, delusi dall’andamento delle cose nella scuola Pubblica. Ne divulghiamo solo una, vorremmo pubblicare tutte, ma sappiamo che non è possibile. Il ragazzo che ci scrive è un liceale del Segrè di Marano (non sono io anche se alcuni dati biografici corrispondono): lì la situazione è un po’ particolare. Il punto di rottura non è solo la proposta di legge del ministro Moratti, ma il rapporto “unilaterale” che la preside ha instaurato con gli allievi. Non tocca a noi giudicare, ci limitiamo a pubblicare. Ci piacerebbe che il sito sia un “microfono” dal quale ognuno possa dire, con voce più o meno alta, la sua. Da parte nostra c’è la piena disponibilità alle repliche e poi…il forum “vox populi” è a vostra completa disposizione. Buona lettura. (Ugo Ferrero)
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Salve a tutti,
a scrivervi è un ragazzo di sedici anni molto sfiduciato per quello che sta accadendo nella sua scuola.
Da tre anni frequento il Liceo Scientifico “Emilio Segrè” di Marano, un liceo giovane che fino a un anno fa non era altro che una succursale del Liceo “A. M. De Carlo” di Giugliano.Quello di dicembre è un mese molto particolare per il mondo scolastico, infatti i ragazzi di quasi tutte le scuole, chi per un motivo, chi per un altro, decidono di astenersi dalle lezioni.Nella mia scuola, questo non era mai accaduto: infatti tutti nella zona conoscono il “Segrè” come un liceo “tranquillo” dove tutto funziona grazie alla presenza di professori molto vicini ai ragazzi.Quest’anno le cose sono cambiate: è arrivato un nuovo dirigente scolastico che ha stravolto quello che rendeva perfetto il nostro liceo, cioè la complicità con i docenti. Lei, dimenticavo di dire che è una preside, ha imposto regole rigidissime che non prevedono alcuna flessibilità.Allorché alcuni ragazzi hanno deciso di smuovere un po’ la situazione organizzando una forma di protesta.In un paio di giorni, nella scuola, sono avvenute votazioni segrete, che hanno dato come risultato la volontà di fare occupazione da parte dei ragazzi.
La mattina del 27 novembre quasi tutti i settecento alunni dell’istituto erano nel corridoio del primo piano a protestare contro i professori e la preside chiedendo “le chiavi della scuola”.La poca esperienza e le minacce rivolte ai ragazzi di prima da parte di alcuni docenti, hanno reso il nostro tentativo inutile ma hanno fatto capire alla preside che noi non siamo marionette, che accettano di fare tutto ciò che ha imposto. Penso che non sia possibile costringere i ragazzi del secondo anno a fare più ore di matematica quando questi sapevano che dovevano farne solo quattro, non è legale che tutti i ragazzi della scuola hanno dovuto tassarsi per partecipare ai progetti quando questi pagano una tassa scolastica.
Da quel famoso martedì fino alla fine della settimana il nostro dirigente ha finto di ascoltare le nostre richieste per poi farci riprendere il normale svolgimento delle lezioni.
Morale della favola: “se ne discuterà durante il prossimo collegio dei docenti” ha detto la preside.
Nel frattempo un altro problema veniva fuori, molto più preoccupante di quelli precedenti: quello relativo alla proposta di legge Moratti-Bertagna che smantellerà la scuola pubblica a vantaggio di quella privata. Infatti se dovesse realizzarsi la proposta del neo ministro ci ritroveremmo di fronte ad una scuola pubblica senza qualità per gli studenti delle classi sociali più deboli e una scuola privata fatta per i ricchi, con un’istruzione di qualità per giunta finanziata con i soldi di tutti.I ragazzi di quasi tutte le scuole d’Italia hanno deciso di protestare bloccando il regolare svolgimento delle lezioni.
Quindi anche noi abbiamo sentito il bisogno di protestare e visto che l’occupazione è una forma di protesta molto drastica e pericolosa, si è deciso, tramite votazioni avvenute stavolta alla luce del sole, di fare assemblea permanente in modo da poter dare l’opportunità di seguire le lezioni a quei ragazzi che ne avrebbero sentito il bisogno.Durante i primi due giorni di assemblea, tutte le classi, in modo ordinato, hanno discusso su quella proposta grazie a numerosi documenti scaricati dalla rete. Tutto proseguiva nel migliore dei modi e finalmente tutti i ragazzi conoscevano le idee del nostro ministro… ma poi, si è rifatta viva la preside dichiarando che tutti i ragazzi che partecipano all’assemblea sono ritenuti assenti e che i nostri voti si sarebbero notevolmente abbassati, dalla sufficienza alla mediocrità. Una minaccia alla luce della quale molti studenti hanno tremato, “ritenendo opportuno” riprendere le lezioni.Ma i più temerari non si sono fermati. La rivolta continua!I ragazzi continuano a manifestare il loro sdegno nei confronti della proposta Moratti-Bertagna, restando fermi sui propri passi, non consentendo alla preside di sedare la rivolta.In questi giorni i ragazzi si stanno organizzando al meglio per portare un folto e preparato gruppo a Roma per uno sciopero organizzato in occasione degli Stati Generali. Cartelloni, striscioni e cori stanno incoraggiando i nostri animi. Non importa se riusciremo nel nostro intento, ma l’importante è crederci: non è possibile rimanere immobili di fronte ad una proposta che potrebbe segnare profondamente il futuro della scuola e dell’istruzione stessa. Penso che abbiamo l’età giusta per avere una coscienza politica che ci permetta di saper giudicare quello che è giusto e quello che non lo è, in passato i ragazzi erano soliti schierarsi con un partito e accettare le sue idee sbagliate o giuste che fossero ; noi invece non siamo né di destra e né di sinistra, ma siamo per le leggi buone che permettano a noi studenti e non solo, di crescere ma anche di sfruttare al meglio le nostre potenzialità. Anche se in questi giorni non abbiamo seguito le lezioni, abbiamo imparato moltissime cose, perché la scuola non deve essere solo matematica e latino ma anche esperienza di vita, che ci permetta di poter affrontare, in futuro, le avversità del mondo del lavoro.Questa lettera oltre a voler essere uno sfogo, ha l’intento di far sapere agli altri che il “Segrè” c’è e che non è rimasto immobile fregandosene di quello che sta succedendo. Spero di essermi conquistato la fiducia di qualcuno dall’altra parte del monitor e che parlerete di noi in modo positivo in un vostro eventuale articolo. Fate ciò che volete ma vi chiedo disperatamente un aiuto. Fate capire che la nostra non vuole essere una protesta fine a se stessa, ma che noi ragazzi crediamo in qualcosa.
un liceale del “Segrè”
aspetto una vostra risposta al mio indirizzo e-mail [email protected] ed inoltre perdonate ogni mio eventuale errore.