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Bollette presunte: stesso importo per tutti

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GIUGLIANO. A destinazione 25mila avvisi di liquidazione per i consumi dell’acqua, e a Giugliano scatta la protesta. «Conteggi iniqui e sbagliati», tuonano dalla Cgil. «Addebiti presunti calcolati sulla media nazionale dei consumi», precisano al Comune. In sostanza le bollette arrivate a casa dei cittadini sono tutte della stessa cifra: 346 euro per saldare un debito di tre anni, quello in corso, più il 2000 e il 2001. Ma com’è possibile che tutti debbano pagare lo stesso importo? «Il calcolo – spiegano al Comune – è stato fatto sulla base di consumi presunti e prendendo a riferimento la media annuale nazionale, che è di 82 metri cubi di acqua, per ogni persona del nucleo familiare. A Giugliano, invece, si paga in base a un consumo, stimato per famiglia, di 100 metri cubi di acqua. Di questi, 80 sono a tariffa agevolata».
Dalla Cgil di Giugliano chiedono chiarezza sul metodo: «L’acqua si deve pagare, in maniera giusta e trasparente – dice il responsabile della Cgil, Salvatore Velardi – senza penalizzare le fasce sociali più deboli che non si possono accollare il versamento di tre anni di canoni». Così, se il conteggio forfettario sta bene alla maggior parte delle famiglie di Giugliano – alle quali la lettura dei contatori avrebbe fatto addebitate cifre ben più consistenti – i sindacati si preoccupano dell’eventuale salasso ai danni dei pensionati. «Il versamento della cifra è rateizzabile in quattro volte e la bollettazione è stata effettuata tenendo conto delle tariffe del Cipe – ribatte Michele Cantone, assessore al Bilancio – Per le famiglie monoreddito e le utenze singole provvederemo presto con un sistema di sgravi e agevolazioni, allo studio insieme con i sindacati».
Un altro nodo da sciogliere è la sostituzione dei contatori. Finora la ditta Geset ha provveduto alla lettura di 18mila utenze, ma l’installazione di nuovi apparecchi a norma incontra la resistenza dei residenti. Il motivo? L’addebito in bolletta di 80 euro.
Intanto gli animi restano accesi. Cgil, Spi Cgil e Federconsumatori Campania hanno convocato un’assemblea pubblica per lunedì pomeriggio nella sede Cgil di via San Francesco, per mettere a punto una proposta per la revisione dei conteggi. L’imposizione dei canoni per l’acqua è il frutto di una transazione con l’Eniacqua, votata in consiglio comunale. Per gli anni 92/2004 il Comune di Giugliano deve sborsare 23 milioni e 361 mila euro. Per saldare il pregresso è stato acceso un mutuo con la Cassa depositi e prestiti; per l’ultimo triennio, invece, si conta sulla riscossione dei tributi ai cittadini.


TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 27 MARZO 2004

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