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domenica, Giugno 16, 2024
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Sgomberi ville confiscate: ancora un flop

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Non sono bastati tre gradi giudizio e un pronunciamento del Tar per portare a compimento le operazioni di sgombero nelle ville confiscate di via Marano-Quarto, entrambe ancora occupate dagli eredi di due rami della famiglia Simeoli. Ieri l’ennesimo colpo di scena, nonostante l’ingente spiegamento di forze predisposto dal Comune di Marano in collaborazione con carabinieri, polizia, vigili urbani e vigili del fuoco. Il Consiglio di Stato, sollecitato d’urgenza, ha infatti accolto le richieste di sospensiva presentate dai legali degli occupanti, fissando la trattazione di merito dei rispettivi ricorsi al 14 e 17 maggio. Uno stop, il secondo nell’arco di un mese, che ha fatto arenare i propositi del Comune, da tempo orientato ad assegnare le strutture alle associazioni di volontariato del territorio. Si tratta di due appartamenti, entrambi con annesse aree di pertinenza, ubicati in via Marano-Quarto e attualmente occupati dagli eredi di due distinti rami della famiglia Simeoli. Entrambi, lo scorso 20 marzo, a blitz delle forze dell’ordine in corso, avevano già ottenuto una sospensiva da parte del Tar, organo amministrativo che si era poi definitivamente pronunciato respingendo il ricorso presentato dai loro rispettivi legali: da un lato gli avvocati Federico Freni, Giuseppe Federico, Loredana Grossi, dall’altro gli studi legali Scotto e Pansini. Ieri la partita si è nuovamente riaperta, dunque, con il Comune costretto nuovamente a ritornare sui propri passi, dopo ore e in attesa di pronunciamenti che sono stati resi noti soltanto nel primo pomeriggio. Esultano gli occupanti degli immobili. “Vogliono buttarci in mezzo alla strada e far poi marcire queste case in attesa di assegnazioni che non vengono mai eseguite – spiegano i familiari del defunto Angelo Simeoli, destinatario di uno dei provvedimenti di confisca – Questa casa non è stata costruita da Angelo Simeoli, bensì da nostro nonno Antonio. L’immobile risulta essere frazionato ed Angelo non è che il titolare di una sola di queste quote. Non ci arrenderemo – aggiungono – e anche se il Consiglio di Stato dovessi darci torto, proseguiremo nella nostra battaglia”. Ma le contestazioni riguardano anche per l’altra villa oggetto del dispositivo emesso dal Comune, dove ad essere stata confiscata – a detta degli occupanti – sarebbe soltanto una particella di terreno adiacente all’immobile e non l’intero complesso residenziale. Una matassa che sarà districata (in un senso o nell’altro) non prima della fine di maggio, a pochi giorni dalla tornata elettorale per le amministrative e con il commissario prefettizio Gabriella Tramonti ancora in carica. Buone nuove per il Comune, invece, arrivano dal fronte dei beni confiscati (box e appartamenti) al clan Polverino. Nelle prossime ore, infatti, l’Ente e i carabinieri saranno destinatari di nuovi immobili, tutti ubicati nella zona collinare di Marano, nel feudo storico di “Peppe ‘o barone”, il super boss arrestato in Spagna il 7 marzo del 2012. Si tratta di appartamenti appartenuti alla Pol. Carni e finiti nella disponibilità dell’Agenzia del demanio. Il sopralluogo all’interno delle strutture, propedeutico alla sottoscrizione del verbale di consegna, è stato effettuato nei giorni scorsi.

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