23.3 C
Napoli
sabato, Giugno 29, 2024
PUBBLICITÀ

QUINDICI ANNI, ACCOLTELLA IL RIVALE IN AMORE
Calvizzano, 17enne colpito al linguine

PUBBLICITÀ


CALVIZZANO. A quindici anni c’è chi la sera esce per bere qualcosa e magari conoscere qualche ragazzina, e chi invece esce con un coltello in tasca, sperando in una rissa per poterlo usare. E se colui che cerca la rissa incontra un altro che cerca la ragazza, allora può andare a finire in tutti i modi. Come è finita domenica sera in piazza Umberto I, a Calvizzano, diecimila anime a nord di Napoli. Un giovane di 17 anni, P.G., è stato accoltellato all’inguine da un ragazzo di due anni più piccolo. Trasportato all’ospedale civile di Giugliano, è ora in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita.
Il litigio, raccontano gli amici del 17enne, sarebbe nato per una ragazza contesa. P.G. si era fermato davanti alla chiesa di San Giacomo, nella piazza principale della cittadina. Qui si riuniscono la sera i ragazzi, in un paese che offre poco o niente per i più giovani. Il 17enne avrebbe avuto un litigio con un bulletto di due anni più piccolo. Sembrava la solita lite, la solita scazzottata, la solita storia. E invece no. Perché all’improvviso tra le mani di C.P., 15 anni, è spuntato un coltello. Il giovane ha colpito il 17enne all’inguine, poi è scappato. Immediati i soccorsi da parte di alcuni passanti.
Trasportato all’ospedale «San Giuliano» di Giugliano, il ragazzo è stato operato d’urgenza dai medici del pronto soccorso. Si trova in gravi condizioni nel reparto di rianimazione, anche se non è in pericolo di vita. Subito sono partite le indagini da parte delle forze dell’ordine, in particolare dei carabinieri della Compagnia di Giugliano. I militari, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e dal tenente Italino Guardiani, hanno a lungo interrogato gli amici del ragazzo ferito. In base alle testimonianze raccolte, hanno anche identificato il coetaneo che avrebbe vibrato la coltellata. Si tratta di un giovane quindicenne del posto, attualmente ricercato. «Futili motivi», dicono ora gli investigatori. Futili motivi. Che in queste terre di clan e malgoverno bastano a provocare reazioni omicide. «Un bravo ragazzo», farfugliano invece, a mezza bocca gli amici del quindicenne, radunati davanti al bar di piazza Umberto. Dove, ancora ieri, c’erano le tracce di sangue a disegnare la scena della barbarie. I più giovani non sembrano scandalizzati dalla vicenda. «Il coltello? Ormai lo portano in molti. Non si sa mai», dicono. In un città segnata dalle incursioni dei branchi, in libera uscita il sabato e la domenica, tanti giovani bivaccano in un vespertino far niente.
A ridosso dei motorini, che indossano con un salto per poi gettarsi nel traffico con foga da pirati. Vietato usare il casco, è lo slogan mai pronunciato. Lo Stato non c’è, o se c’è non fa abbastanza rumore da attirare la fantasia dei ragazzi. E così i crimini, gli scippi, gli accoltellamenti e le rapine si moltiplicano in una periferia dai mille problemi. L’hinterland giuglianese è l’ala estrema di un panorama di degrado che arriva fino alla periferia napoletana, a Scampia. Intere aree dove spadroneggiano occupanti abusivi, spacciatori e ricettatori. Zone dove per molti non esiste l’infanzia, ma si può arrivare a brandire armi e coltelli già a tredici anni.
I precedenti non si contano. Poco tempo fa, a Giugliano, nove giovani si affrontarono in via I Maggio a colpi di fucile. Il motivo? Una ragazza contesa, anche allora. Due anni fa la storia più eclatante. Nel negozio di barbiere di via Verdi, sempre a Giugliano, un garzone di quindici anni mandò all’altro mondo a colpi di forbici il suo compagno poco più grande di lui: gli aveva rubato tre sigarette dal pacchetto. Anche allora si parlò di «futili motivi».



ANTONIO POZIELLO – IL MATTINO 19 OTTOBRE 2004

PUBBLICITÀ




http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20041019/NAZIONALE/CAMPANIA/TAK.htm

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Inchiesta sul clan Contini, subito fuori il reggente Gennaro De Luca

Prima, significativa crepa nell’ultima inchiesta sul clan Contini. Gennaro De Luca detto ‘o muntat, indicato come il reggente del...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ