Trasparenza e digitalizzazione della macchina amministrativa, valorizzazione del litorale, questione sicurezza, eccessiva tassazione, bonifiche dei terreni interdetti, raccolta differenziata e roghi tossici. Sono stati questi gli argomenti sui quali si è discusso questa mattina, nel salone del Palazzo Palumbo, durante un convegno organizzato dai Giovani Democratici. Ad una settimana dalle primarie dell’8 marzo, i quattro candidati a sindaco Giovanni F. Russo, Antonio Poziello, Raffaele Pacilio e Nicola Pirozzi, si sono confrontati in un clima disteso e pacifico dinanzi ad un centinaio di persone. Attimi di preoccupazione per i presenti quando, a un certo punto della discussione, Nicola Pirozzi, in stato precario, di salute, è stato costretto ad abbandonare il convegno. L’evento è iniziato con un discorso del segretario dei Gd, Antonio Pirozzi, che ha esortato i cittadini a non votare “la persona” ma le sue “idee”. «Il mio augurio – ha poi aggiunto il segretario dei giovani democratici – è che l’otto marzo sia un punto di partenza per far si che il Pd diventi democraticamente il partito che si faccia carico delle esigenze di tutti i cittadini». Ai quattro candidati, poi, sono state poste cinque domande, alle quali hanno dato le loro risposte seguendo un ordine alternato.
Dopo due anni d’immobilismo politico, quali sono i criteri e i valori dai quali ripartire per rendere trasparente la macchina amministrativa?
«I cittadini devono comprendere ciò che accade nel palazzo comunale – ha risposto Antonio Poziello – per questo motivo istituirei una piattaforma digitale che prende il nome di “open municipio”, attraverso la quale i giuglianesi potranno essere sempre informati. In più, innoverei la fascia dirigenziale, attualmente inefficiente». Condivide l’ipotesi open municipio Giovanni F. Russo, che ha aggiunto: «istituirei una commissione mista, fatta di politica e cittadini per verificare l’andamento della macchina amministrativa. Inoltre – ha aggiunto – c’è da considerare che 260 dipendenti sono troppo pochi per un Comune come Giugliano. Bisogna andare a Roma, pretendere che la situazione si sblocchi e si possano assumere giovani che si occupino di intercettare e di studiare come investire i fondi europei». Sulla digitalizzazione del Comune è concorde anche Raffaele Pacilio che ha detto: «la macchina amministrativa è lenta, farraginosa e sottodimensionata. Ma anche organizzata male. A tal proposito rimodulerei la presenza di dirigente da decenni ormai in alcuni settori». Potenziare alcuni servizi, invece, sarebbe la priorità per Nicola Pirozzi: «oltre alla digitalizzazione, a Giugliano mancano personale e servizi per amministrare bene. Per questo, opterei per un potenziamento del suap, dei servizi sociali e della polizia municipale».
Il litorale versa in uno stato d’incuria. Come si può valorizzare?
«Bisogna guardare il territorio dal mare, non verso il mare – ha affermato Pacilio – perché il litorale offre grandi potenzialità Se diventassi sindaco istituirei un ufficio comunale nei pressi delle spiagge di Licola mare. Dobbiamo far di tutto per incentivare uno sviluppo turistico che, considerando gli scavi di Liternum, potrebbe partire dalla nostra storia, dalla cultura». «E’ necessario riconsegnare spiagge libere ai cittadini – ha dichiarato Russo – e buttare a terra i muri di cemento della vergogna che si stagliano sulle spiagge. Altri obiettivi sarebbero riqualificare gli scavi di Liternum, sbloccare i lavori della Circumlago, disincentivare la costruzione di un’isola ecologica a due passi dal mare, ma soprattutto scendere in strada, parlare con i residenti e capire cosa vogliono». «La futura amministrazione comunale – ha sostenuto Poziello – dovrà coinvolgere imprenditori e cittadini ad investire sulla fascia costiera. Gli scavi di Liternum vanno inseriti in un circuito turistico organizzato, che comprenda anche il lago ormai diventato una cloaca a cielo aperto». «Destinerei i fondi europei allo sviluppo del litorale – ha spiegato Pirozzi – così com’era stato stabilito dalla giunta Taglialatela nel 2006. La fascia costiera deve essere nella prima pagina dell’agenda politica».
Giugliano è preda di atti di vandalismo. Come si può infondere sicurezza ai cittadini se le forze dell’ordine sono in carenza di organico?
«Il commissariamento di un Comune avrebbe dovuto portare più garanzie di sicurezza e legalità – ha asserito Poziello – purtroppo è stata sprecata un’occasione. Per strada non si incontrano mai le forze dell’ordine, dai vigili urbani, a carabinieri e polizia. Solo una volante perlustra Giugliano di notte. E la città è rimasta per mesi in scacco a quattro balordi». «La politica deve attirare l’attenzione del ministero degli interni – ha affermato Pacilio – ad adeguare il numero delle forze dell’ordine alla settima città del sud Italia. A livello comunale, bisogna riorganizzare i servizi della municipale e provvedere a sistemare l’illuminazione della città». «La carenza strutturale è disarmante – ha detto Pirozzi – e Giugliano non merita questo stato di abbandono». «Dobbiamo istituire un servizio di videosorveglianza h24 – ha replicato Russo – che sia collegato con la polizia di Stato. La politica, però, ha perso l’occasione più importante nel campo della sicurezza lasciando che il Tribunale di Napoli Nord fosse posizionato ad Aversa sud. Dovremmo metterci tutti vergogna».
Cittadini e commercianti sono costretti a pagare tasse enormi. Cosa si potrebbe fare in merito?
«La Tari è un fardello per tutti – ha detto Pirozzi – magari si potrebbe ridurre il tributo aumentando la base imponibile». «Chiunque fosse il sindaco di questa città – ha risposto Poziello – avrebbe margini d’intervento molto ristretti. Si potrebbe provvedere alla razionalizzazione delle spese che porterebbe ad una riduzione dei tributi». «A Giugliano paghiamo una tra le tasse delle spazzatura più alte d’Italia – ha replicato Russo – ma per diminuire tale tassa si potrebbero soltanto abbassare i costi di smaltimento». «La riduzione dei tributi – ha affermato Pacilio – sarà uno dei punti principale da cui partire per dare di nuovo fiato ai cittadini».
Questione ambiente: come si può risolvere il problema dei roghi? Cosa ne pensate dell’inceneritore e della raccolta differenziata?
«I cittadini hanno dimostrato di voler fare la differenziata – ha detto Russo – e infatti le strade sono più pulite, ma lo saranno ancora di più se istituissimo la figura dello spazzino di quartiere o abbellissimo la città coinvolgendo associazioni e cittadini. Sulla fascia costiera, ad esempio, hanno organizzato le ronde notturne. Per quanto riguarda l’inceneritore, vogliono venderci un bel pacco. Le ecoballe di Taverna del re possono essere smaltite in altri modi, attraverso il distretto del riciclo, ma non bruciandole. I roghi tossici devono essere fermati chiudendo strade nelle quali si sversa, colpendo con leggi il mercato nero della rivendita del rame, posizionando telecamere mobili, presidiando il territorio». «Il mio è un “no” secco all’inceneritore – ha dichiarato Pacilio – perché le balle possono essere recuperate a partire da uno studio di cosa contengono. Bisogna lottare per avere le bonifiche. La terra dei fuochi deve diventare la terra dei fiori». «Le ecoballe non si possono bruciare – ha risposto Poziello – in nessun caso. Bisogna studiarle prima. Però davvero pensavamo che il Tar avesse mai potuto accogliere un ricorso che tutela i cittadini? Comunque, il disastro ambientale più grande resta quello della Resit se pensiamo soltanto che la sua messa in sicurezza era stata affidata ad aziende coinvolte nello scandalo mafia-capitale».
Al termine del dibattito, è stato invitato a parlare anche il segretario regionale del partito, Venanzio Carpentieri, anche sindaco di Melito, che ha rivolto ai quattro candidati a sindaco del Pd il suo in bocca al lupo con l’auspicio che la campagna elettorale si continui a svolgere in uno spirito disteso e amichevole.
