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Marano. L’addio di Longoni: «Lascio poichè il mio compito si è concluso»

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E’ stato il consiglio dell’addio di Longoni. L’ormai ex assessore al Bilancio saluta tutti e lascia definitivamente la giunta del sindaco Liccardo. «Vado via, ma il merito (o la colpa) – ha spiegato – non è di Bertini, come si legge sui giornali. Le mie dimissioni non sono politiche, lascio perché il mio ruolo si può considerare concluso. Lascio anche per motivi professionali e familiari» ha aggiunto Paolo Longoni che ha illustrato i motivi delle sue dimissioni «ho accettato l’incarico non per ragioni politiche, sono stato assessore di tutto il consiglio comunale, di tutta la città, l’ho fatto con passione: ora è il momento della politica». Liccardo non ha nascosto il rammarico per la scelta dell’assessore «Sarà un vuoto incolmabile – ha detto il primo cittadino – Longoni è un gigante come persona e come professionista, è riuscito a mettere ordine nella districata vicenda dei conti pubblici – ha poi aggiunto – mettendo in carreggiata il Bilancio dell’Ente, da domani sarà difficile scegliere un nuovo assessore alle finanze». Con le dimissioni di Longoni si chiude un capitolo dell’amministrazione Liccardo, ma resta il nodo delle quote rosa: sarà una donna a colmare il vuoto?

Nell’assise di ieri si è discusso anche dell’istituzione della sede per la nuova Compagnia dei carabinieri. Maggioranza e opposizione si sono fronteggiate a lungo sulla questione. Sono anni che se ne parla. I lavori per la costruzione della nuova caserma sono già iniziati da tempo e ieri bisognava approvare un ordine del giorno, per la concessione a titolo gratuito, della struttura di Via Nuvoletta all’Arma dei carabinieri. Dall’opposizione sono stati sollevati una serie di dubbi. In particolare – hanno sottolineato i consiglieri di minoranza – «bisogna capire se l’Arma dei carabinieri è interessata ad istituire la nuova Compagnia a Marano». Il sindaco ha fatto notare che durante l’amministrazione Perrotta, Comune, Arma e Prefettura si sono più volte incontrate e in un’occasione, è stato stilato anche un protocollo d’intesa. Bertini che ha rivendicato il primo passo verso questa direzione, ha sollevato però una serie di dubbi, tra cui il fatto che la caserma non è un bene già nelle disponibilità dell’Ente. La struttura infatti, non è ancora completata e, secondo l’ex sindaco «bisogna capire se, con il piano di riequilibrio decennale in corso, non vi siano vincoli che la Corte dei Conti potrebbe considerare un limite, fino a bocciare l’iniziativa». La discussione è durata a lungo e alla fine è passata con i voti della maggioranza, del gruppo Passariello-Abbatiello e del Partito Democratico, mentre L’Altra Marano e Palladino si sono astenuti.

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Scontro Bertini – Marra. E’ all’inizio dell’assise che si consuma il primo scontro duro tra maggioranza e opposizione. Il consigliere Vincenzo Marra chiede al segretario comunale se il rinvio a giudizio di Bertini non rappresenti un ostacolo per la produzione degli atti da parte del consiglio comunale. Apriti cielo. Dura la protesta dell’opposizione. Bertini chiede più volte alla presidente di interrompere l’intervento del consigliere Marra. Recupido è una furia, ma Marra chiede di poter esprimere liberamente le proprie opinioni. Bertini è stato rinviato a giudizio per “banca rotta fraudolenta”, ma la sua non è una condanna e chiaramente, come ha poi spiegato la segretaria Brunella Asfaldo, Bertini è a tutti gli effetti un consigliere comunale nel pieno diritto delle sue funzioni. Bertini non ha esitato a definire l’intervento di Marra «una provocazione. Sono stato più volte accusato anche di gravi reati, quando ero sindaco della città, ma sono sempre uscito assolto e indenne da tutti i tentativi di discreditarmi. Anche questa volta – ha poi aggiunto l’ex primo cittadino – ne uscirò a testa alta».

Affidamento ex Orti Sociali. In assise approda anche l’assegnazione in comodato d’uso dell’area di circa 5mila metri quadri di Via Padreterno, alla Parrocchia San Castrese, già utilizzata però, dagli orti sociali. Anche in questo caso, non sono mancate polemiche. Il terreno infatti è già in uso ad alcuni cittadini, nell’ambito del servizio degli orti sociali. L’amministrazione, accogliendo la richiesta della parrocchia, vorrebbe concedere l’area all’ente ecclesiastico per scopi sociali. La parrocchia ha presentato un progetto per l’uso del bene di proprietà del Comune e vorrebbe sfruttarlo per fini benefici. L’opposizione si è opposta ed ha chiesto, a limite, una sistemazione alternativa per gli anziani che utilizzano l’area da molti anni. Dopo una lunga discussione si è giunti ad un compromesso: l’area verrà assegnata alla parrocchia di San Castrese per gli scopi sociali di cui si è impegnata, ma l’Ente dovrà provvedere a trovare un altro terreno per permettere a chi, fino ad oggi fa sfruttato gli orti sociali, di poter continuare a farlo. In sala erano presenti anche molti giovani volontari della parrocchia di San Castrese, ragazzi che operano nell’ambito della parrocchia, a titolo puramente gratuito, giunti per sostenere la causa e chiedere l’assegnazione dell’area che confina con la “Casa della Gioia”, struttura già di proprietà della Chiesa. Il consigliere di maggioranza Lino Catuogno si è battuto a lungo affinché l’argomento, proposto dal sindaco Liccardo, venisse approvato. Al termine della discussione, il punto è passato all’unanimità, approvando anche una mozione dell’ex sindaco Mauro Bertini.

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