Il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Salvatore Micillo, ha presentato un’interrogazione parlamentare, per chiedere al Ministro dell’Ambiente se ha intenzione di inviare presso la discarica Al.Ma di Villaricca un ispezione del Comando carabinieri per la tutela dell’ambiente, a verificare le condizioni della discarica, famosa nei decenni scorsi, per essere stata crocevia dello smaltimento illecito dei rifiuti, con l’avallo del clan dei casalesi. L’interrogazione a risposta scritta, reca, oltre al quella di Micillo, anhe la firma dei parlamentari De Rosa, Daga, Mannino, Terzoni e Zolezzi. Di seguito vi proponiamo il testo integrale del documento datato 28 marzo 2015:
«Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: nel comune di Villaricca (Napoli), a ridosso dell’istituto comprensivo Italo Calvino e della villa comunale di Via Bologna, vi è una cava denominata “AL.MA.”, risalente al 1994 e oggi chiusa al conferimento e, almeno formalmente, messa in sicurezza; la presenza di tale cava desta preoccupazioni per tutti gli abitanti della zona, principalmente per l’incertezza della tipologia degli scarichi che vi si sono operati e per le emissioni che tutt’oggi si diffondono nell’aria e che sono percepibili chiaramente in prossimità della cava.
A testimonianza della fondatezza della preoccupazione degli abitanti, basti pensare che questi, fino a qualche anno fa, avevano la visuale parzialmente coperta dalla presenza della cava ed ultimamente la visuale si è liberata in quanto la discarica si è materialmente «abbassata»; nessuna notizia si ha dell’esistenza di impianti di trattamento del percolato in tale cava per cui è certo che gli inquinanti provenienti dalla discarica, quali percolato ed altre sostanze, vengano assorbiti direttamente dal terreno;
come se non bastasse, gli abitanti di via Bologna sono assillati anche delle discariche abusive presenti alla fine di via Bologna, a confine con i comuni di Giugliano e Qualiano;
a detta degli abitati: «Con le giornate di vento siamo costretti a chiuderci in casa per la puzza nauseabonda proveniente dalle discariche»;
cava AL.MA. prende il nome dalla società AL.MA. di Villaricca la quale a sua volta è riconducibile all’imprenditore Luca Avolio;
la discarica dell’AL.MA. era al centro di un traffico di rifiuti che coinvolgeva il gotha criminale dello smaltimento dei rifiuti, così è riportato dalle dichiarazioni del pentito Gaetano Vassallo e così emerge dalla relazione finale della commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti presieduta nella XVI legislatura da Gaetano Pecorella;
Luca Avolio, il titolare dell’Alma, partecipava ai summit con Gaetano Vassallo, ora collaboratore di giustizia e l’avvocato Cipriano Chianese ritenuto il capo della cupola dei traffici di rifiuti tra nord e sud; importante è il passaggio della sentenza di condanna emessa dal giudice per l’udienza preliminare in data 19 luglio 1994, procedimento n. 9731/93 R.G. nei confronti di Gaetano Cerci ritenuto il braccio destro di Cipriano Chianese. Qui si ricostruisce anche il ruolo di Avolio: «… il Cerci era stato delegato da Francesco Bidognetti (detto Cicciotto e’Mezzanotte) a rappresentarlo, in quanto latitante, nella gestione del traffico di rifiuti […] partecipando alle riunioni operative con i gestori delle discariche interessati dai traffici illeciti: Avolio, Vassallo e Chianese»;
lo stesso Luca Avolio fu arrestato nell’ambito dell’inchiesta Adelphi, la sua discarica riceveva indebitamente le autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti da parte dell’ex assessore provinciale Raffaele Perrone Capano.
Per tutto quanto in premessa si Chiede se il Ministro intenda inviare un’ispezione del Comando carabinieri per la tutela dell’ambiente nelle aree descritte al fine di valutare quanto segnalato in premessa.


