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martedì, Maggio 14, 2024
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QUATTROMILA EURO PER LA PRIMA AUTO CINESE
La Happy Emissary prodotta interamente in China

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ISERNIA.
E’ la prima auto interamente prodotta in Cina, dalla ”Faw (First Automobile Works) Group Corporation”, azienda statale cinese riconvertita, in passato produceva macchine da guerra. E’ la ”Happy Emissary”: i test per l’omologazione si stanno effettuando nella massima segretezza a Macchia d’Isernia (Isernia) negli stabilimenti della ”DR Automobiles Groupe”. La “best price” made in Cina ha una linea che richiama quella dell’Opel “Agila” ed è spinta da un tre cilindri di 1.1 litri accreditato di 52 CV. Il cambio è un manuale a cinque rapporti. Sugli esemplari destinati al mercato italiano, la dotazione di serie includerebbe vetri elettrici barre porta bagagli sul tetto apertura a sportello del portellone posteriore, autoradio con lettore cd e musicassette, cerchi in lega, fendinebbia. La concorrenza spietata e’ rappresentata dal probabile prezzo: 4mila euro. Si preannuncia un grave sconvolgimento di tutte le regole attuali del mercato europeo e, contestualmente, una seria minaccia per i concorrenti sia occidentali che nipponici. I tempi dei test per l’omologazione non dovrebbero essere lunghi. Infatti la ”Faw Group Corporation” conosce bene i gusti e le esigenze del mercato europeo, grazie al recente acquisto di una linea della Daihatsu, produce poi in joint-venture in Cina con VW, Toyota e Suzuki. I cinesi sono pronti a scommettere che la vettura conquisterà il mercato in breve tempo grazie al costo estremamente competitivo unito alla qualità dei componenti. Il tallone d’Achille delle auto prodotte in Cina è però quello dell’ecologia: nessuna autovettura dispone al momento di motorizzazioni Euro4 e, in molti casi, nemmeno Euro3. La “Happy Emissary” sarebbe stata sottoposta di gran carriera alle pratiche di omologazione, proprio per poter comunque essere venduta in Italia. Infatti, secondo le normative UE, dal 1° gennaio 2006 non si potranno più omologare, ma potranno essere comunque vendute, vetture con motori Euro3, mentre dal 1° gennaio 2007 si potranno vendere solo le Euro4. Ma misure protettive di questo genere avrebbero il respiro corto, perché non risolverebbero il vero problema di fondo: con quali mezzi un produttore occidentale potrà misurarsi sul mercato con un’auto che costa appena 4.000 euro?

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