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venerdì, Maggio 3, 2024
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MARE: DIVIETO BALNEAZIONE
Coste campane le più inquinate

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GIUGLIANO. ‘L’ecomafia del mare’ va all’assalto delle coste e del mare campano. Assalto che si consuma ad un ritmo di oltre 7 reati al giorno e 5,9 infrazioni per ogni chilometro di costa. Sono gli allarmanti dati contenuti nel dossier ‘Mare monstrum’ realizzato e presentato oggi da Legambiente Campania con il contributo della Capitaneria di porto, del Corpo forestale, della Guardia di finanza e del Noe dei carabinieri. Nell’analisi si parla 2.782 infrazioni accertate nell’ultimo anno dalle forze dell’ordine (pari al 14% del totale nazionale), 1.063 persone denunciate (anche in questo caso il 14% del totale) e 1.568 sequestri effettuati. Le infrazioni sono suddivise tra violazioni al codice della navigazione (52%), abusivismo edilizio sul demanio (15%), pesca di frodo (26%), inquinamento in generale da carichi fognari ai depuratori (6%). La Campania rimane, inoltre, la regione con il maggior numero di chilometri di coste ‘proibite’ alla balneazione, 93 chilometri. Si registra inoltre la piu’ alta percentuale di mare inquinato (una spiaggia su 5). Ogni anno, altro dato negativo, la regione perde circa 11,2 chilometri di acque trasparenti, quasi tutte in provincia di Caserta. Emergenza abusivismo, infine, soprattutto in Costiera amalfitana e nelle perle del golfo di Napoli. Nella lista degli ‘ecomostri’, oltre ai soliti scempi sul litorale giuglianese-domizio, quest’anno trovano spazio manufatti realizzati a Capri, Ischia e Procida e in alcuni strordinari scorci della Costiera amalfitana. «Di fronte a questi numeri da ‘Mare monstrum’ -dice Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania- sono necessarie scelte chiare e inequivoche: abbandono di scellerate politiche di cementificazione ulteriore della costa, maggiori controlli, promozione dei parchi e delle riserve marine, rilancio delle attivita’ di pesca tradizionale». Per Peppe Ruggero, portavoce di Legambiente Campania «la presentazione del dossier rappresenta lo strumento per riportare l’attenzione sulla risorsa mare. E purtroppo con l’arrivo dell’estate gli inquinatori non vanno in vacanza».

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