Una commedia brillante. Una buona dose di comicità basata sul personaggio di Felice Sciosciammocca, il mattatore incontrastabile della risata, che per troppo bene e per l’esagerata “affezione” che porta, combina solo guai, gli stessi guai per i quali era venuto in casa dell’amico.
La storia è ambientata nella Napoli dei primi del ‘900. Una famiglia di agiati commercianti, con a capo il commendatore Don Liborio Paposcia(Antonio Santopaolo) vede turbata la proprio serenità domestica dall’arrivo di un simpatico personaggio allegro e pasticcione, don Felice Sciosciamocca(Tommaso Di Nardo), che si presenta in casa dichiarandosi un vecchio amico di famiglia. Da ciò ne deriva una serie di equivoci, tresche d’amore ambigue e malintesi a non finire che coinvolgono i personaggi della commedia, finché la serenità generale non viene ristabilita. In attesa dell’arrivo del suo amico, Liborio si disinteressa a tutto, anche al letto nuziale tanto che sua moglie Angiolina(Susy Fele) assume le forme di moglie trascurata in cerca di emozioni erotiche che riuscirà a trovare solo dal suo legittimo sposo dopo che questi reagirà all’ennesimo gesto di amicizia “pericolosa” di Felice.
La fortunata commedia di Eduardo Scarpetta è diventata un classico del teatro comico partenopeo. La farsa diverte perché in tutto il suo svolgimento mostra gli equivoci dei quali Felice cade vittima per cui male informa Liborio che, dal canto suo, riceve dai travisati racconti dell’amico una serie di danni che rischiano di compromettere finanche la sua incolumità.