Circa mille persone hanno preso parte ieri mattina al presidio dell’impianto di cdr di Giugliano organizzato da Rifondazione Comunista, Comitato Civico «Ponte Riccio», Legambiente, Attac l’Associazione Giovanile «Il Punto», il comitato civico «Aria pulita» di Parete e con l’adesione dell’amministrazione comunale di Parete. Scopo della manifestazione, denunciare per il cattivo funzionamento dell’impianto di cdr realizzato dalla Fibe a Ponte Riccio e ribadire l’opposizione alla realizzazione delle piattaforme di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti all’interno dell’area Asi di Giugliano.
Le proteste a Ponte Riccio cominciarono circa tre mesi fa. Nel marzo scorso i manifestanti chiesero l’intervento della magistratura e sollecitarono controlli da parte dell’Arpac, dell’Asl, di Regione, Provincia e del Commissariato di Governo.
Per l’8 giugno Rifondazione Comunista, il comitato civico, Legambiente, Attac, Wwf, Verdi ed altre associazioni e forze politiche, hanno organizzato una manifestazione regionale e una marcia GiuglianoAcerra, lungo il percorso che dovrebbe compiere il cdr prodotto dall’impianto di Giugliano fino al termovalorizzatore non ancora realizzato ad Acerra.
Quali sono le principali ragioni d’allarme? Alla base c’è un lungo elenco di anomalie: le fosse di scarico dei rifiuti sono piene oltre il limite consentito; la puzza dei rifiuti in fermentazione rende l’aria irrespirabile; sono rotte tutte le serrandine che dovrebbero evitare che i gas e altri vapori entrino in contatto con l’atmosfera esterna; manca il collaudo dell’impianto; l’impianto di compostaggio prede olio dalle tubature. La Fibe aveva avviato i lavori per la realizzazione di piattaforme all’interno delle quali stoccare il cdr in attesa della realizzazione del termovalorizzatore di Acerra. A seguito delle proteste i lavori sono stati ripetutamente bloccati. Anche la Coldiretti napoletana sollecita attenzione per le risorse territoriali e la salute dei cittadini.
repubblica, 30 maggio 2002
