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martedì, Maggio 7, 2024
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Melito. Il Pd dà un altro schiaffo a Carpentieri: il bilancio passa, ma fiducia a tempo

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Clima caldo questo pomeriggio, non solo tra le strade della città. Rivendicazioni, richieste di scuse e di cambi di passo, toni roventi e repliche hanno caratterizzato la seduta di consiglio comunale odierna. Dopo tre assemblee andate deserte – due per la diserzione del Pd e una per le assenze estive – quest’oggi il consesso civico si è riunito in un clima infuocato.
Dopo un minuto di raccoglimento per le 291 vittime del terremoto del Centro Italia, il Presidente del Consiglio, Pietro D’Angelo, ha dato il via alle “danze” scagliandosi contro il consigliere, assente, Lello Caiazza. Il parere positivo del Ministero in merito al procedimento di surroga del consigliere Corrado ha dato il “la” allo sfogo dell’esponente locale del Pd che ha chiesto al capogruppo di Melito Adesso di rivolgere pubblicamente le sue scuse al Segretario Generale e al Consiglio Comunale tutto per “il tempo perso e per aver messo in dubbio l’iter seguito”. Uno sfogo di alcuni minuti dal sapore di rivalsa.

I sedici consiglieri inizialmente presenti nel parlamentino melitese sono poi passati alla votazione della variante semplificata per la realizzazione dei lavori di ampliamento del Liceo Scientifico Immanuel Kant, approvata all’unanimità, e alla discussione dell’assestamento di bilancio – per cui nella metà del mese di agosto è arrivata la diffida della Prefettura -. La dichiarazione di voto favorevole del Partito Democratico, “pronunciata” dal capogruppo Agostino Pentoriero, ha però scatenato un duro botta e risposta tra il rappresentante del gruppo politico e il primo cittadino Venanzio Carpentieri. “Voteremo per l’approvazione dell’assestamento di Bilancio perché intendiamo salvaguardare l’interesse dei cittadini ed evitare un commissariamento – ha affermato Pentoriero – ma a questa Amministrazione chiediamo, come fatto in altre occasioni, un cambio di passo. Bisogna passare dalle chiacchiere ai fatti con un coinvolgimento maggiore delle forze politiche della coalizione”.

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Una rivendicazione che, in verità, il Partito Democratico ha più volte manifestato alla fascia tricolore sia verbalmente, in aula, che con azioni dimostrative, disertando i consigli comunali del 28 e 30 luglio scorso. Rivendicazioni che, però, Carpentieri ha respinto al mittente: “Il Partito Democratico melitese – ha affermato – non solo ha avuto sin dal primo giorno di questa amministrazione piena ‘cittadinanza’ nelle iniziative intraprese, ma rappresenta forse l’unico caso in Italia di una presenza forte nelle maggiori cariche dell’ente. Il Pd – ha continuato Carpentieri – detiene, oltre alla fascia tricolore, la poltrona di vice sindaco, la presidenza e la vice presidenza del Consiglio, nonché assessorati cruciali. La mia intenzione è quella di portare in Consiglio un programma politico in vista della fine della consiliatura per cui chiederò l’assunzione di responsabilità da parte di tutti i consiglieri, relazionando alla cittadinanza la partecipazione di ciascun rappresentante dei gruppi politici. Inoltre – ha proseguito – chiedo al Partito Democratico di spiegare ai melitesi i motivi delle defezioni del 28 e 30 luglio e della presenza odierna. Il voto favorevole per salvare la poltrona non mi interessa, non sono abituato a “vivacchiare”. Una dura replica che segna un ulteriore strappo tra il sindaco e il suo partito: due fronti che sembrano sempre più distanti tra loro ma impegnati in un faticoso round di “tiro alla fune” il cui esito è ancora incerto.
Messo ai voti, l’assestamento di bilancio passa con i voti del Pd e delle liste civiche presenti. I consiglieri di opposizione presenti, Costa e Marrone, hanno invece abbandonato i banchi prima della votazione.

La lacerazione tra Pd e Carpentieri, però, non si è limitata alle rivendicazioni di maggiore coinvolgimento: i democrat, infatti, in seguito all’approvazione della delibera contabile, hanno abbandonando repentinamente i banchi di maggioranza. Uno smacco che Carpentieri ha commentato ricordando come i punti non votati siano stati presentati da assessori in quota Pd.
Critico anche il consigliere dei Moderati, Pompeo Bruno, che dopo l’uscita dall’aula in blocco del Pd ha invitato Carpentieri ad una presa d’atto: “E’ inaccettabile che il Partito Democratico decida il bello e cattivo tempo di questa amministrazione – ha affermato -. Il partito di riferimento del sindaco non può abbandonare l’aula facendo mancare il numero legale; è una circostanza che si è già verificata in passato e che dovrebbe suscitare una reazione del primo cittadino”.

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