GIUGLIANO – In trecento sono scesi ieri pomeriggio in piazza Matteotti a Giugliano per ribadire il proprio no alla “città pattumiera”. No alle piattaforme per lo stoccaggio dei sovvalli del cdr, no alle discariche, no alla “distruzione sistematica di Napoli Nord”. In contemporanea sono scesi in strada anche ad Acerra, in piazza Duomo. Con l’obiettivo di rafforzare i diversi movimenti e le diverse proteste “per dare vita ad un’unica vertenza regionale sulla questione rifiuti”. A Giugliano, in particolar modo, è stata sottolineata la necessità di provvedimenti incisivi in merito all’impianto di Cdr, i cui miasmi da tre mesi stanno appestando il quartiere di Ponte Riccio. Numerose le associazioni promotrici: Rifondazione Comunista, Legambiente, Attac, Wwf, Comitato civico “Ponte Riccio”, “Aria Sana” di Parete, Mamme Antismog, Salvator Allende, Punto Giovani, Less. Hanno inoltre aderito: Movimento di Lotta per il lavoro di Napoli, Comune di Sperone (Av), Comune di Parete (Ce), Fiba- Confesercenti, Cia, Comitato promotore referendum ambientali. Tre le richieste che hanno accompagnato le marce simboliche a Giugliano e Acerra: tutele ambientali nei siti cdr, bonifica immediata delle discariche, stop ad inceneritori e cdr. Sullo sfondo c’ è la resa dei conti intorno a un tema, le discariche e la salute pubblica, che da anni affligge il comprensorio giuglianese. Sette le discariche disseminate nei comuni dell’Agro, quattordici in tutto che ruotano in cerchio a Giugliano, Villaricca e Qualiano. Aumentano intanto le diffidenze della popolazione verso le nuove strutture affidate al consorzio internazionale Fibe, le uniche in grado di offrire una via d’ uscita dall’emergenza rifiuti ma che per ora stanno solo “rendendo impossibile la vita a chi vi abita nei pressi”. E’ duro il commento in merito di Antonio Poziello, capogruppo Rc al Consiglio comunale di Giugliano: “Da più di tre mesi chiediamo al Commissariato di Governo ed alla Fibe di garantire il diritto alla salute degli abitanti di Giugliano, costretti a sopportare i nauseabondi miasmi del cdr. In questa città – ha dichiarato – esistono discariche da tanti, troppi, anni. Prima ci sono state le ecomafie, poi le discariche controllate dal Prefetto, ora gli impianti e le discariche della Fibe. E’ venuto il momento – ha aggiunto – di dire basta , che questa città non pagherà più alcun prezzo. Siamo stanchi – ha concluso – dei continui richiami al senso di responsabilità, ora tocca ad altri essere responsabili, a cominciare dai vertici del commissariato di Governo, che non possono pensare di realizzare qui a Giugliano altri impianti forti dell’appoggio di un’amministrazione comunale compiacente”. Presente, tra gli altri, l’assessore provinciale Corrado Gabriele. Pesante il suo attacco nei confronti del primo cittadino: “Il sindaco Castaldo – ha detto – non ha fatto nulla per impedire che la sua città divenisse un’enorme discarica. E’ stato complice della Fibe per la realizzazione delle piattaforme di stoccaggio”. Durante la manifestazione di ieri c’è stata la raccolta firme per i referendum ambientali. Presenti, tra gli altri, il segretario provinciale di Rifondazione Giuseppe De Cristofaro, il responsabile regionale di Legambiente Raffaele Del Giudice, il responsabile territoriale del Wwf Dario Palma, il presidente del Comitato Aria Sana Salvatore Dell’Aversana. C’era anche una troupe della Rai a riprendere la manifestazione. Nelle prossime settimane la carovana ambientalista toccherà le altre città-simbolo della nuova emergenza rifiuti: Tufino, Battipaglia, Casalduni, Casandrino.
In mattinata il presidio davanti all’impianto di Cdr a Ponte Riccio.
