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sabato, Maggio 18, 2024
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Emergenza rifiuti, 200 volte no al Cdr

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GIUGLIANO – Ponte Riccio non si arrende. La gente dell’Asi urla con rabbia il suo grido di insofferenza. Gli abitanti del quartiere sede del famigerato impianto di trattamento dei rifiuti, sono ritornati a presidiare ieri mattina il cdr. Armati di passione e grinta. Non ci stanno a vedere trasformato il proprio territorio in pattumiera d’Italia, non ci stanno a lasciarsi morire sotto gli occhi decine di amici, parenti vittime dei tumori. Quasi un centinaio di persone, fra le quali anche anziani e bambini, sono ritornate a ‘sorvegliare’ l’area, ma stavolta, a differenza dei giorni scorsi, non ci sono stati scontri con la polizia, e nessuno ha impedito l’arrivo dei camion pieni di spazzatura. L’impianto di cdr è entrato in funzione nel marzo 2002, in sostituzione alla discarica ormai satura. Avrebbe risolto i problemi legati all’emergenza rifiuti assieme al termodistruttore di Acerra.
Purtroppo pecca di numerose anomalie: le fosse di scarico colme, la mancata depressione, la rottura di tutte le serrandine che avrebbero evitato ai gas di entrare in contatto con l’aria, il mancato collaudo , la perdita di olio dalle tubature dall’impianto di compostaggio, la puzza insopportabile avvertita in tutti i comuni del Giuglianese. In aggiunta è arrivata la decisione di realizzare, a poche centinaia di metri dal cdr, un’area per lo stoccaggio dei sovvalli (i residui inutilizzabili del cdr) in attesa del trasferimento al termodistruttore non ancora realizzato ad Acerra, dove dovrebbero essere bruciati. In pratica una nuova discarica a cielo aperto. Una decisione che – secondo i manifestanti – viola apertamente l’accordo Ronchi siglato il 29 ottobre 1998 tra l’ex ministro dell’Ambiente e i sindaci di otto comuni a Nord di Napoli, Giugliano in primis. “Nello stesso comune – si legge nel documento citato – sarà possibile l’utilizzo di uno solo impianto tra discarica dei rifiuti urbani e impianto di combustione di Cdr”. Ieri il presidio di protesta si è protratto fino alle 11:30. Tanti i bambini. “L’emergenza Campania non ci interessa. Noi abbiamo già dato. E tanto. La piattaforma per lo stoccaggio non ci spetta”, hanno affermato alcuni dei manifestanti piantonati davanti ai cancelli dell’impianto. Presenti, tra gli altri, anche Salvatore Alia e Franco Vittoria, rispettivamente sindaco e consigliere comunale di Sperone (Av), accompagnati dal capogruppo regionale del Prc Franco Specchio.

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