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martedì, Maggio 7, 2024
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MUORE IN CASA, SCOPERTO DOPO QUATTRO GIORNI
Qualiano, vittima un etiope di 52 anni. Era nudo sul letto

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QUALIANO. Si chiamava Berhane Tesfaghiorghisi, ma tutti lo conoscevano come Michele. Etiope di 52 anni con regolare permesso di soggiorno, è stato ritrovato senza vita in un monolocale al piano terra di via Bovio 7. Gli agenti della polizia municipale di Qualiano lo hanno rinvenuto disteso sul letto, completamente nudo, in avanzato stato di decomposizione. Secondo la perizia del medico legale, la morte risalirebbe a quattro giorni prima, per cause tuttora da accertare. E per almeno 72 ore nessuno dei vicini di casa (nell’edificio abitano altre cinque famiglie) si è accorto di una porta semiaperta da cui proveniva un tanfo nauseabondo. Solo martedì pomeriggio un inquilino si è recato al comando dei vigili urbani piazza Rosselli. «Correte, c’è un uomo morto».



Sul corpo del 52enne non è stato accertato alcun segno apparente di violenza: e per stabilire le cause del decesso, il giudice del Tribunale di Napoli Paolo Sirleo ha disposto l’autopsia. Il cadavere dell’etiope è stato trasferito al secondo Policlinico, dove sarà esaminato nelle prossime ore. E’ probabile che l’uomo sia morto di stenti, deperito com’era. Così almeno lo ricordano i vicini di casa: «Era dimagrito parecchio, Michele. E negli ultimi giorni era scomparso dalla circolazione», dice una donna che abita nelle vicinanze. Chi lo ha conosciuto lo descrive come «un bravo lavoratore», per anni impiegato in un panificio della zona, perfettamente integrato. Negli ultimi tempi, però, si sarebbe lasciato andare dopo un incidente che lo aveva reso zoppicante. E per dimenticare le amarezze, avrebbe preso a bere.



Sul caso la polizia municipale – con il comandante Angelo D’Onofrio – ha aperto un’indagine. Gli agenti Giovanni Cacciapuoti, Pasquale Granata e Celestino Gioviale hanno esaminato l’angusto monolocale di via Bovio prima di procedere al sequestro. Parallelamente, si scava nella vita della vittima. Berhane Tesfaghiorghisi viveva a Qualiano da almeno 22 anni: qui abitava con la moglie in un appartamento di via Foscolo, assieme ai tre figli di 23, 21 e 18 anni. Ed è toccato al secondogenito identificare i poveri resti del padre: prima dalle foto, poi all’obitorio, dove ha anche riconosciuto l’orologio di Berhane. Pare che l’uomo si rifugiasse in via Bovio (nel locale affittato ad un connazionale) ogni qualvolta litigasse con la moglie. E qui il 52enne è andato a morire. In solitudine, lontano dal suo paese, tra l’indifferenza dei vicini.

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