TRAP: «Non mi dimetto!»

CHANAN (KOREA) – Dimissioni? Neanche a pensarci. All’indomani dell’esclusione dal mondiale Giovanni Trapattoni è ancora furibondo, torna a prendersela con l’arbitraggio ed esclude qualsiasi decisione di lasciare. “Ho un contratto. Non dipende da me. Continuo a essere entusiasta”, ha detto il ct stamattina durante una conferenza stampa. Trapattoni – il cui contratto scade tra due anni – ha ribadito di essere soddisfatto delle prestazioni della sua squadra e chiarito di volere portare avanti il lavoro iniziato. “Tutti quelli che sono qui hanno visto come ci siamo preparati e come abbiamo giocato”, ha proseguito il Trap. “Adesso ci aspettano i campionati europei e quindi dobbiamo iniziare da capo e prendere l’iniziativa”. Il ct ha anche ripetuto le critiche per l’arbitraggio: “Vi è molta amarezza e rabbia in tutti noi, sono cose che ho provato anche come giocatore”.
Amarezza e delusione, questo anche il sentimento che anima i giocatori, in queste ore impegnati a preparare le valige. Domani un charter li riporterà in Italia. Dopo la sconfitta con la Corea del Sud volevano tornare subito, al più presto possibile, ma il volo del triste rimpatrio non potrà decollare fino a domani.
C’è invece un italiano che resterà ai Mondiali. E’ l’arbitro Collina di cui qualcuno aveva chiesto il ritiro dalla manifestazione per protesta. “Noi non ritireremo Collina non per rispetto della Fifa, ma per rispetto dello stesso Collina e della classe arbitrale italiana” sintetizza il presidente federale, Franco Carraro, per bocca del capoufficio stampa Figc, Antonello Valentini. “La classe arbitrale italiana – osserva ancora Carraro – è formata da professionisti e gente perbene. Collina ha dimostrato come si arbitra ad un mondiale e come si arbitra la squadra di casa in un mondiale”.