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sabato, Maggio 4, 2024
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GLI OCCHI DEL MONDO SUL PREMIO NOBEL
News e curiosità sul riconoscimento più ambito

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INTERNAPOLI. Molti associano il mese di settembre alla fine dell’estate o alla riapertura della scuola, altri al clima particolarmente mite, congeniale a molte attività all’aperto. Al Karolinska Institutet, i 50 professori eletti membri dell’Assemblea Nobel sanno che settembre è il tempo di avviare un lungo percorso, che inizia inviando circa 3.000 inviti a nominare potenziali candidati al Nobel e si concluderà l’anno successivo con la cerimonia di assegnazione ufficiale del 10 dicembre, anniversario della morte di Alfred Nobel.
“E’ importante tenere presente che la scoperta rappresenta il criterio principale – spiega Goran Hansson, presidente della Commissione Nobel – e facciamo molti sforzi per identificare le scoperte iniziali e gli scienziati responsabili. Talvolta, scienziati diversi dallo scopritore possono dominare un campo di ricerca destinatario del Nobel cosicché coloro che non sono a conoscenza del criterio della scoperta sono sorpresi quando il premio viene assegnato all’iniziale scopritore piuttosto che agli scienziati considerati in seguito leader in quel campo” .
Un lavoro lungo 13 mesi per una missione delicata, scegliere il destinatario di uno dei premi più ambiti al mondo. “Consideriamo centinaia di nomine – continua il professor Hansson – scriviamo brevi valutazioni su ogni candidato ed identifichiamo quelli per cui c’è bisogno di considerazioni più approfondite. Ad esperti di tutto il mondo chiediamo dettagli, curricula e resoconti segreti sui candidati di spicco. Questo materiale servirà da base per il processo decisionale finale, che si svolge in settembre” .
Un lavoro meticoloso e senz’altro diffide, dunque. Ma non mancano – anche qui – i refusi. E ce ne sono di eclatanti. L’omissione per eccellenza è stata a discapito di Oswald T. Avery, che nel 1944 scoprì che il DNA anziché le proteine è portatore delle informazioni genetiche. Nonostante venne nominato numerose volte, i suoi risultati vennero accolti con scetticismo mentre l’enorme importanza della sua scoperta veniva riconosciuta solo dopo la sua morte. Un altro episodio corioso è rappresentato dall’assegnazione del Nobel nel 1923, per la scoperta dell’insulina, a Frederick Banting e John Macleod. In effetti la scoperta venne fatta da Banting e Charles Best nel laboratorio di Macleod mentre questi era via.
Oltre al premio per la Medicina, di cui abbiamo già parlato in precedenza, gli altri premi già assegnati quest’anno sono stati quello per la Fisica, andato a Roy J. Glauber (USA) per il suo contributo alla teoria quantistica della “coerenza ottica” assieme a John L. Hall (USA) e Theodor W. Hänsch (GERMANIA) per i loro contributi allo sviluppo della spettroscopia laser di precisione, che ha consentito di fare passi da gigante rispetto al passato sia in ambito di ricerca fisica che chimica e biologica. Il premio Nobel per la Chimica è andato invece ad Yves Chauvin (FRANCIA), Robert H. Grubbs (USA) e Richard R Schrock (USA), per i loro studi sul metodo della metatesi (scambio di posto) nella sintesi organica. Si tratta della teoria su come i legami chimici si creano e si spezzano tra gli atomi di carbonio, un processo utilizzato quotidianamente dalle industrie chimiche. Il premio Nobel per la Pace è stato poi assegnato all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) assieme al suo direttore Mohamed ElBaradei (EGITTO) per gli sforzi profusi nel prevenire l’uso futuro dell’energia atomica per scopi militari ed assicurare che l’uso pacifico della stessa avvenga nel modo più sicuro possibile.
Manca ancora all’appello il Nobel per la Letteratura, che l’Accademia Svedese si è riservata di annunciare più avanti.
I premi verranno tutti assegnati il 10 dicembre, in presenza della famiglia reale, a Stoccolma. Tutti eccetto uno: quello per la Pace, la cui celebrazione avverrà nella stessa data ad Oslo, nel pieno rispetto delle volontà di Alfred Nobel che così volle, probabilmente con il sogno di contribuire al processo di pace dei Paesi Scandinavi, che in passato si sono combattuti innumerevoli volte. A quanto pare ha avuto ragione anche su questo.

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