Nel luglio del duemilacinque, le indagini sul traffico di stupefacenti tra Spagna e Italia, portarono a far scattare una maxi operazione denominata “Terra bruciata”, con l’impiego di 200 militari dell’Arma, tra Isernia, Napoli, Caserta, Savona, Modena e Verona, dove fini in carcere Luigi Nocella 31enne di Calvizzano ritenuto il capo della banda, con lui furono arrestate altre 17 persone. Si è concluso ieri il maxi-processo con rito abbreviato. Dei ventidue accusati solo sette sono stati assolti. Apparentemente il sistema di importazione dalla Spagna risultava perfetto, infatti i trafficanti trasportavano la droga all’interno di bare. Il Pm Alessandro Melita, proponeva pene molto più alte per gli imputati, ma il Gup Marzia Castaldi ha emanato verdetti con pene molto basse. Il Pm proponeva minimo ventenni per due imputati, reputati con ruolo di maggior rilievo all’interno di questa associazione a delinquere, ma invece sono sta giudicati con dieci e nove anni di reclusione. Questo traffico di stupefacenti, era incentrato tra il sud e il centro Italia, infatti la merce arrivava a Vairano Patanora (CE) e veniva distribuita ai vari pushers. Tra i ventidue implicati ci sono persone di: Qualiano, Calvizzano, Mugnano Villaricca, del napoletano e del casertano. Ad avere un ruolo importante in queste indagini è stato l’arresto di un pusher molisano nel duemiladue, che ha fornito informazioni rilevanti per le indagini.
Le condanne: Marrone Amodio 10 anni; Nocella Luigi 9 anni e 4 mesi; Crispino Giuseppe 8 anni e 8 mesi; Corricelli Severino 8 anni; Carispino Antonio 8 anni; Fenicia Ferdinando 8 anni; Guarino Giuseppe 8 anni; Crispino Francesco 7 anni e 8 mesi; Mancino Cosimo 7 anni e 6 mesi; Fenicia Enrico 7 anni; Cipriani Pietro 4 anni; De Burra Roberto 4 anni; Di Nardo Stefano 2 anni; Mauriello Serena 1 anno e 4 mesi; Angelone Diego 1 anno e 2 mesi.
Gli assolti: Andrea Raffaele, Cante Raffaele, Cesarano Attilio, Cimmino Domenico, Elmese Gerardo, GAglione Eugenio, Lamberti Alfredo.
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