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A Secondigliano comandano quelli di San Pietro a Patierno: ecco i nuovi assetti nell’area nord

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Nuovi assetti che si creano e si disfano nel giro di mesi. Equilibri precari che solo gli investigatori più esperti sanno riconoscere, svelare, analizzare. E’ questa la situazione odierna a Secondigliano e dintorni dove il ceppo familiare della Vanella Grassi un tempo riconducibile a Salvatore Petriccione non può più contare su nessuno dei suoi nipoti (l’ultimo è stato Umberto Accurso). E’ così anche la Vanella Grassi ha fatto di necessità virtù.

Secondo le ultime informative il gruppo dominante è quello che opera tra piazza Capodichino e San Pietro a Patierno, una ‘costola’ criminale dalle spiccate capacità economiche che fa riferimento ad un 32enne originario del rione Berlingieri e imparentato con Carmine Grimaldi ‘bombolone’ ucciso nel luglio 2007 proprio a San Pietro a Patierno perché aveva deciso di restare fedele ai Licciardi nonostante la sua “piazza” si trovasse in un territorio controllato dal gruppo scissosi dalla Masseria Cardone ossia i Sacco-Bocchetti-Cesarano-Feldi. Altra storia, altra camorra. Adesso, stando a quanto trapelato in ambienti investigativi, la gestione prettamente economica sarebbe stata affidata da Mennetta e i suoi, tramite un loro stretto congiunto, a questo personaggio che, dicono alcuni investigatori “avrebbe una grande dimistichezza con i soldi ma che non avrebbe alcun rapporto con la base del clan che dunque gli riconoscerebbe prestigio solo temporaneo in quanto gestore delle casse del sodalizio”.

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