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MUORE STRONCATA DA UN INFARTO, MA RIESCE A DARE ALLA LUCE IL PICCOLO CHE AVEVA IN GREMBO

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È morta, stroncata da un infarto mentre stava per diventare madre. La donna era al settimo mese di gravidanza. Su quello che è accaduto la parola ora alla magistratura che ha aperto un fascicolo.Intanto i familiari della sfortunata vittima chiedono che sull’accaduto venga fatta chiarezza e venga dissipata ogni ipotesi di dubbio. Ma andiamo con ordine nel ricostruire questa brutta storia. Quel bimbo sognato, Luisa non lo vedrà: è morta stroncata da un attacco di cuore, ma i medici dell’ospedale San Giuliano non si sono arresi e il piccolo è nato, salvato con il taglio cesareo. Un caso che si e verificato cinque, massimo sei volte, negli ultimi dieci anni in Italia. Mentre il rianimatore tentava il tutto per tutto il ginecologo effettuava il taglio cesareo. Il bimbo, del peso di un chilo e 330 grammi, in buone condizioni di salute, è stato trasferito all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli per le cure del caso.
«Un’esperienza incredibile, vissuta in pochissimi momenti e con grande concitazione – afferma il dottor Antonio Della Gaia – non c’è stato il tempo di riflettere, né di spostare la signora, mentre i miei colleghi tentavano di rianimarla, ho pensato a salvare il piccolo».
Intanto, per fare luce sulle cause che hanno provocato l‘arresto cardiaco alla sfortunata mamma, il magistrato di turno ha disposto l’autopsia, ma si tratta di un atto dovuto. Gli agenti del commissariato di polizza, agli ordini del dirigente Pasquale Di Lorenzo e del suo vice Mariarosaria Romano, hanno sequestrato le cartelle cliniche. Fino alla scorsa domenica, Luisa Izzo 38 anni, si trovava nella sua casa di via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Qualiano, quando ha avvertito i primi malori i suoi familiari l’hanno fatta sdraiare sul letto e hanno all’ertato il 118. Secondo quanto raccontano i medici del San Giuliano, la donna è arrivata all’ospedale, poco prima delle 10, già in arresto cardiaco. I sanitari hanno tentato di rianimarla, somministrandole medicinali e praticandole il massaggio cardiaco per quaranta minuti, ma per lei non c’è stato nulla da fare. Per non perdere tempo prezioso, la donna è stata operata sulla lettiga della sala d’emergenza e solo l’intervento tempestivo ha consentito di salvare la vita del piccolo.

S.S.
Provincia Oggi – 20 GEN 2007

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