QUALIANO, PER I MEDICI FORSE VITTIMA DI UN PESTAGGIO
ANTONIO POZIELLO
qualiano – Si tinge di giallo la morte d’una immigrata polacca di 20 anni, Monica Jarosz trasportata l’altra sera agonizzante all’ospedale San Giuliano di Giugliano e spirata pochi istanti dopo il ricovero. Sul corpo, la ragazza lividi che lascerebbero pensare a un pestaggio. Polizia e magistratura hanno aperto un’inchiesta, disponendo l’autopsia che sarà eseguita stamane. Al momento non è chiaro cosa abbia provocato la morte della giovane ma l’ispezione sterna effettuata dal medico legale non ha escluso che possa essere stata provocata da percosse inferte con un bastone.
Immediatamente dopo l’allarme dato dai medici, in ospedale sono giunti gli agenti del comissariato di Giugliano, diretti dal vicequestore Alberto Francini che sono andati subito dopo a casa della ragazza a Qualiano. Qui hanno interrogato i suoi connazionali che abitavano con lei.
Erano stati proprio gli amici di Monica a dare l’allarme al 118 quando avevano visto le condizioni della ragazza peggiorare. Alla polizia hanno offerto immediata collaborazione, riferendo che la loro amica stava male da circa una settimana. Ed hanno anche raccontato che la ragazza era tornata con quegli ematomi dopo essere uscita una settimana prima e che da allora le sue condizioni erano andate via via peggiorando. Lecito quindi pensare che possa aver subito violenze e percosse proprio in occasione di quell’ultima uscita.
I coinquilini hanno, però, anche aggiunto che già in precedenza sul corpo della ragazza avevano notato lividi ed ematomi, che la ragazza aveva giustificato dicendo d’essere affetta da una malattia del sistema linfatico. Notizia quest’ultima confermata alla polizia dai genitori di Monica residenti in Polonia e sentiti telefonicamente dalla Polizia.
Malgrado la conferma della malattia, la cui natura non è stato ancora possibile appurare con precisione, i medici e la polizia non sembrerebbero essere troppo persuasi che possa essere stata questa la causa di ecchimosi ed ematomi. Ritengono, piuttosto, che la mallattia possa esere stata una delle cause della morte e che le violenze che la ragazza potrebbe aver subito possano aver provocato un aggravarsi delle sue condizioni.
Monica, in Italia da poco più di un anno, lavorava saltuariamente come collaboratrice domestica.
IL MATTINO 28 NOVEMBRE 2002
