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martedì, Maggio 21, 2024
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Cede il solaio del capannone, muore a 26 anni

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Stava smontando un capannone quando il solaio della struttura ha ceduto sotto i suoi piedi trascinandolo a terra. Nella caduta Giovanni Carrano, 26 anni, ha battuto con il capo contro alcuni calcinacci e pali di ferro. Per il giovane operaio non c’è stato nulla da fare: quando sono arrivati i carabinieri e i medici del 118 era già morto. Sul posto non c’era più nessuno. Il proprietario della struttura, presente al momento dell’incidente, pare sia fuggito via. Lo stesso hanno fatto i compagni di lavoro appena si sono accorti della gravità di quanto era accaduto. Interrogato dai militari, il titolare del capannone ha dichiarato che il giovane era al suo primo giorno di lavoro. L’incidente, all’uscita della tangenziale di Licola, a pochi passi dall’ex bar «Don Perignon», è avvenuto intorno alle 19. Giovanni, che abita in via Licola Mare al confine con Pozzuoli, si trovava sul tetto di copertura del capannone in via di demolizione. Una struttura fatiscente, realizzata con tubolari e lamiere. Improvvisamente il solaio ha ceduto trascinando, anche se per pochi metri, il ragazzo che è finito rovinosamente a terra. Secondo le prime testimonianze il cantiere dove Giovanni e altri operai stavano lavorando sarebbe abusivo, privo cioè delle autorizzazioni necessarie per la sua apertura. I militari ritengono inoltre che non siano state osservate le misure di sicurezza necessarie. In entrambi i casi sarà l’indagine disposta dalla magistratura a verificarne la veridicità. Va inoltre accertata la posizione contrattuale del lavoratore, che secondo il titolare «era al suo primo giorno di lavoro». Il corpo del ragazzo è stato portato al II Policlinico di Napoli per l’autopsia. Qualche settimana fa a Ischia in un incidente simile persero la vita due operai: gli investigatori hanno accertato che lavoravano in nero. Un’altra tragedia sul lavoro era stata registrata lunedì scorso. La vittima era un muratore di 60 anni, Evangelista Carnevale, che arrotondava la pensione lavorando nei cantieri di Quarto e paesi limitrofi. Un volo di tre metri, prima dello schianto da una tettoia di uno stabile, al civico 46, di via Viticelli. E solo qualche giorno prima a Brusciano un altro pensionato, Vincenzo Vecchione, era caduto dal secondo piano di una palazzina morendo sul colpo. Una lunga scia di incidenti sul lavoro a cui si aggiungono anche quelli avvenuti nel napoletano.


CRISTINA LIGUORI – 30 GIUGNO 07

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