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TREDICENNE UCCISO: DOPO L’ AUTOPSIA E’ ANCORA POLEMICA

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(ANSA) – NAPOLI, 6 GEN – L’autopsia eseguita oggi sul cadavere di Salvatore D.M, il ragazzo di 13 anni ucciso da un poliziotto nel Rione Scampia a Napoli, non placa le polemiche attorno ad una vicenda che ha sollecitato l’intervento, e la pietà, del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Accusa, la madre e i legali della famiglia del ragazzo, e difesa, quella del diciannovenne poliziotto indagato per eccesso colposo di difesa, polemizzano a colpi di dichiarazioni. Intanto si svolgeranno domani mattina alle 11 nella chiesa Maria Santissima Annunziata nel quartiere Miano di Napoli, i funerali del ragazzo che, secondo i legali dell’agente di polizia, al momento della rapina avrebbe avuto un coltello con sé. La presenza di una lama da dieci centimetri, che sarebbe stata trovata nella tasca dei pantaloni della tuta indossati dal tredicenne è stata denunciata dal consulente di parte nominato dal collegio legale del poliziotto, e confermata dalla questura. Una circostanza che non è l’unica a caratterizzare la querelle tra accusa e difesa. Nella disputa, che solo l’indagine della magistratura chiarirà definitivamente magari dopo aver disposto tra qualche giorno l’effettuazione di un incidente probatorio sul luogo della tragedia, si inserisce anche il legale dell’altro ragazzo coinvolto nella tragica rapina. Lucia Cavallo, avvocato di Thomas il diciassettenne ferito che era insieme a Salvatore, contesa che il suo assistito, così come hanno sostenuto i legali del poliziotto, abbia mai pronunciato la frase ‘Sparagli, sparagli”. “Il ragazzo – ha detto l’avvocato Cavallo – chiarirà nelle sedi opportune la ricostruzione di quella vicenda, ma d’altro canto l’indagato (il poliziotto, ndr) può avere il diritto di mentire”. Ma Sergio Rastrelli, legale insieme con l’avvocato Angelo PIsani del giovane ausiliario di polizia, resta sulle sue posizioni. “L’esame autoptico – ha detto Rastrelli – ha confermato la ricostruzione fornita dall’agente. Lui ha sparato dall’alto in basso. E’ un giovane molto provato ancora scosso per quella che si è rilevata una tragica fatalità”. “Ci sono troppi passaggi oscuri – replica Gaetano Laghi, legale della famiglia del tredicenne – oggi ho effettuato un sopralluogo sul posto in cui è avvenuta la tragedia e ci sono molti elementi di dubbio: ad esempio come fa un ragazzo colpito da un proiettile a percorrere ferito centinaia di metri. E l’autopsia a mio giudizio, ha confermato che si tratta di una indagine tutta aperta. Innanzitutto il colpo che ha ucciso Salvatore non è stato esploso frontalmente così come dice la versione del poliziotto”. Quello che appare certo è la causa della morte del tredicenne: l’esame dei medici legali ha chiarito che la pallottola mortale è penetrata nel fianco sinistro del ragazzo, ha perforato i polmoni, è impattata nella parte ossea della colonna vertebrale (tratto dorsale) ed è uscita dal fianco destro ferendo Thomas, che era sulla parte posteriore della del motorino. Ma gli interrogativi riguardano anche il numero di colpi esplosi dal’agente: uno secondo lo stesso poliziotto, due o tre secondo la madre del ragazzo ucciso che cita alcuni testimoni. “Mio figlio – ha spiegato la donna in lacrime – era un bravo ragazzo. Sabato, giorno dell’incidente, era stato a casa tutta la giornata, ci aveva aiutato nei lavori di ristrutturazione. Quell’uscita avrebbe dovuto essere veloce, Salvatore non indossava neanche il giubbino le sue ultime parole sono state torno presto ed invece non è più tornato”. Le due passioni di Salvatore moto e pallone. “Conosco mio figlio prosegue la donna – Thomas non era uno dei suoi amici abituali, forse lo avrà incontrato giù in strada e avrà deciso di andare con lui solo per fare un giro in motorino”. Il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, intanto ha annunciato che domani si recherà a Scampia, a casa del tredicenne. Nella giornata dedicata ai bambini, l’ Epifania, Iervolino ha evidenziato che è indispensabile “trasmettere una cultura di pace anche ipotizzando di abolire ogni cosa che, nei giovanissimi, possa richiamare alla guerra o violenza”. “Nella mia follia pacifista, poi non tanto folle – ha detto il sindaco di Napoli – abolirei tutti i giocattoli che riproducono armi: per i piccoli la guerra è intesa come gioco e non immaginano che i giocattoli riproducono strumenti di morte”. “Ieri, con il Presidente Ciampi, nel vedere lo spettacolo all’ Augusteo, Scugnizzi, – ha continuato il sindaco riferendosi al tragico episodio – ci suonava drammatico il contrasto tra la realtà del ragazzo morto e il tentativo di speranza che trasmetteva la rappresentazione”. (ANSA). FL
06/01/2003 18:54

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