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giovedì, Aprile 25, 2024
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«A Nicola ‘o mannamm a’ Romania», la decisione del boss dopo lo ‘sgarro’

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«A Nicola o’ mannam a Romania», la decisione del boss dopo lo ‘sgarro’

Con l’operazione della Dia eseguita ieri, che ha portato all’arresto dei fratelli Inquieto e all’individuazione di un ingente patrimonio in Romania, è stato dato un colpo ferale – secondo gli inquirenti – alla fazione del clan dei Casalesi facente capo all’ex boss michele zagaria.

Doveva curare gli affari ma non solo. C’erano anche altri motivi per i quali Nicola Inquieto, 43 anni, venne mandato in Romania. Nell’Est Europa si era insediata una sorta di ambasciata estera per i loro business. Almeno secondo la ricostruzione della Dda di Napoli. La scelta “dell’ambasciatore” era stata presa in prima persona dello stesso Michele Zagaria.

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Per quasi vent’anni i fratelli Inquieto sono stati i “fiduciari” del riciclaggio per i capitali sporchi. Il loro business erano ospedali, centri benessere, aziende ed appartamenti. La stima dei beni è ancora in corso ma ammonterebbe a qualche centinaia di milioni di euro. Il patrimonio individuato é riconducibile all’ex boss e gli arrestati – Giuseppe Inquieto, 48 anni, di Aversa (Caserta) e Nicola Inquieto di 43 anni. Residente in Romania e catturato con un mandato di arresto europeo – sono fratelli di Vincenzo Inquieto. Colui che aiutò Zagaria nell’ultimo periodo dei suoi 16 anni di latitanza, fino all’arresto nel bunker di via Mascagni a Casapesenna (Caserta).

In un verbale del maggio scorso, come riportato dal sito edizionecaserta, Generoso Restina ha riferito di aver saputo dal boss Zagaria che “Nicola si era sparato con una persona per un litigio per futili motivi. Questa circostanza fece arrabbiare molto Michele perchè lo aveva esposto a rischi. In quanto per suo volere tutti i suoi fiancheggiatori dovevano stare lontani dai fatti di natura delittuosa e, soprattutto, non dovevano possedere assolutamente armi da fuoco Per questo motivo – sempre secondo il racconto di Zagaria poi riferito da Restina Nicola Inquieto fu picchiato e esiliato in Romania, paese della moglie”.

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