sabato, Luglio 26, 2025
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Accoltellato per una lite a calcetto a Giugliano, la mamma di Giuseppe: “Voglio giustizia”

Si è salvato per miracolo Giuseppe R., 14enne di Secondigliano, accoltellato durante una lite per una partita di calcio giovedì in un campeggio a Varcaturo. I carabinieri hanno arrestato un 18enne di Giugliano, Carlo Napolitano, per l’aggressione. I militari lo hanno arrestato per tentato omicidio, é in carcere in attesa di giudizio.  Il minorenne è stato operato d’urgenza all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli per la perforazione del fegato ed è attualmente in prognosi riservata. Le sue condizioni sono al momento stabili ed è cosciente.

Dai primi accertamenti é emerso che dopo una partita di calcio in un campetto estraneo alla struttura, ci sarebbe stata un’accesa discussione tra ragazzini. Il 18enne incensurato sarebbe intervenuto per prendere le difese del fratello, coetaneo della vittima, estraendo un coltello a scatto che aveva nel marsupio. Durante la colluttazione sarebbe partita la coltellata che ha colpito Giuseppe all’addome.

Il 14enne viene descritto da tutti come un bravo ragazzo, dedito alla scuola, alla famiglia e agli amici. A settembre si iscriverà al liceo scientifico al rione Monterosa a Scampia, con l’obiettivo di entrare all’Accademia Nunziatella. La sua più grande passione è il calcio: Giuseppe infatti fa il portiere e difende i pali della Cantera Napoli.

La mamma, Giuseppina Sarni, è disperata per l’accaduto: “Mio figlio adesso è stabile clinicamente, poi dobbiamo attendere come passerà la nottedice ai microfoni di InterNapoli.it -. Voglio solo giustizia, mio figlio ha solo 14 anni. È accaduto dopo una partita di calcetto, poi ho visto mio figlio correre tutto insanguinato. Non conoscevo l’aggressore e non so se mio figlio avesse rapporti con lui. Mio figlio l’ho sentito stamattina alle 7 e mi ha detto ‘mamma sto bene, non ti preoccupare sto bene’. Dobbiamo attendere queste ore. Lui non stava neanche giocando ma stava solo vedendo gli altri giocare”.

“Spero che mio figlio stia bene e sopratutto che sia l’ultimo perché non se ne può più, bastaè l’appello della donna -. Non si gioca più si prendono solo a coltellate e basta. Viviamo in un mondo di merda, mio figlio ha solo 14 anni ed è un giocatore. Io ho il campione e lei ha l’assassino, perché mio figlio è campione, fa il portiere – continua -. È bravissimo ed educatissimo, gioca nella Cantera Napoli. A scuola va benissimo, mi dà tante soddisfazioni. Ho mio figlio davanti agli occhi che mi dice ‘mamma non ti preoccupare sto bene, ora arriva l’ambulanza perché l’ho chiamata io’. Io chiedo giustizia, non se ne può più. Basta. Oggi è mio figlio, domani sarà un altro e poi un altro ancora”.

“Mio figlio è cresciuto quiconclude Giuseppina Sarni riferendosi al Camping (estraneo alla vicenda, ndr) – e non è mai successo nulla. Lui mi dice sempre ‘andiamocene da Napoli’, fa solo calcio e scuola. I fatti sono accaduti fuori dal Camping, in un campetto fuori la strada. Mi disse di voler fare lo scientifico per poi andare all’Accademia Nunziatella”.