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giovedì, Maggio 2, 2024
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“Sono un leone grazie a te”, così il cognato ringraziò il boss di Acerra

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L’inchino della statua della Madonna al boss durante la processione e la dedica del cognato. Questo emergerebbe dalle immagini delle telecamere nascoste dai carabinieri e dalle intercettazioni telefoniche raccolte durante le indagini contro la camorra di Acerra. Ieri sono state arrestate 17 persone durante il blitz che ha decapitato i clan Andretta e Avventurato, guidati, secondo gli inquirenti, dai boss Salvatore Andretta e Bruno Avventurato. 

“Io sono l’amante tuo…mi atteggio di brutto in mezzo alla via, sono un leone a causa tua… sono un personaggio, mi rispettano tutti, mi guardano tutti”. Dunque essere il cognato del boss Salvatore Andretta lo avrebbe fatto sentire importate così come è emerso dalla conversazione captata dai carabinieri.

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Inchino della statua Madonna davanti la casa del boss di Acerra

Ieri i carabinieri di Castello di Cisterna hanno effettuato un blitz ad Acerra contro due clan capeggiati dai boss Salvatore Andretta e Bruno Avventurato. Durante l’indagine è stato documentato anche l’inchino della statua, avvenuto durante la processione della Madonna dell’Arco del 30 gennaio 2022, per volontà del boss Salvatore Andretta davanti alla sua abitazione.

Grazie ad una telecamera nascosta dai militari dell’Arma sarebbe stata ripresa tutta la scena. Dunque durante la processione avrebbe fatto tappa davanti la casa di Andretta. Il boss si sarebbe affacciato dal terrazzo insieme al fratello, al figlio e il cognato, e avrebbe indicato al gruppo di battenti il punto dove fermarsi per eseguire l’omaggio.

IL BLITZ CONTRO I CLAN DI ACERRA

I Carabinieri del Nucleo​ investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari​,​ emessa dal ​gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea, a carico di 19 persone ritenute gravemente indiziate. Sono accusate a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.

Dunque l’ordinanza dispone la custodia cautelare in carcere per 17 indagati, gli arresti domiciliari per uno dei destinatari e un divieto di dimora. Dalle indagini sarebbe emersa l’esistenza di due clan ​attivi nel comune di Acerra​, uniti da un’alleanza ma tra loro distinte, nonché l’esistenza e l’operatività di un’associazione dedita al narcotraffico.​ Sarebbero inoltre emersi vari episodi estorsivi ​ai danni di imprenditori nonché la disponibilità di armi.

Nel corso dell’operazione i militari hanno sequestrato 31 dosi di crack e 3 di hashish, materiale per il confezionamento delle dosi e 3445 euro in contante ritenuto frutto della vendita della sostanza stupefacente. Droga e denaro erano nelle disponibilità di Sarangela Fortunato e Vincenzo Fuiano, entrambi arrestati in flagranza e messi ai domiciliari. Altre 50 dosi di cocaina e un pezzo di hashish di 11 grammi è stato trovato nella disponibilità di Giovanni Di Matteo, anche lui arrestato in flagranza di reato.

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