Andrà a processo Silvio Smeraglia, il medico che operò la giovane Alessia Neboso, morta a 22 anni il 21 settembre 2023 a seguito di complicanze sorte dopo l’operazione.
La clinica, dopo i fatti, fu posta sotto sequestro e il medico, unitamente ai membri del suo staff, sono stati sospesi dall’esercizio della professione medica per la durata di un anno (tuttora è sospeso).
Il processo a carico del dottor Smeraglia si terrà il prossimo 20 ottobre presso il Tribunale di Napoli: si è deciso per il processo al termine dell’udienza preliminare, tenutasi nella giornata di ieri, giovedì 18 settembre.
“Come familiari, riponiamo piena fiducia nella giustizia e confidiamo nell’accertamento della verità dei fatti che hanno portato alla tragica scomparsa di Alessia”, si legge nel comunicato della famiglia.
Il calvario di Alessia Neboso
La giovane, originaria di San Pietro a Patierno, quartiere alla periferia di Napoli, accusò un malore dopo l’intervento eseguito a ed è deceduta in una casa di cura di Acerra, una settimana dopo l’intervento.
La giovane Alessia Neboso ha perso la vita dopo che fu sottoposta ad un intervento per correggere una malformazione dello sterno presso la clinica Smeraglia a Gianturco. Purtroppo, le sue condizioni si sono deteriorate rapidamente e l’hanno portata d’urgenza alla clinica dei Fiori ad Acerra.
Nonostante gli sforzi dei medici per salvarla, purtroppo ha subito un arresto cardiaco fatale. Alessia Neboso è si era operata nella clinica napoletana specializzata in interventi di chirurgia plastica e medicina estetica. L’intervento si era svolto di prima mattina: nel pomeriggio la ragazza era già a casa. «Fino al 18 era stata bene. I primi malesseri sono arrivati quella sera e sono proseguiti la mattina. Poi il progressivo peggioramento fino al giorno 20, quando è arrivata in clinica in codice rosso e in condizioni critiche. È morta per un arresto cardiaco. Ma è chiaro che è sempre il cuore a cedere quando gli organi sono irrimediabilmente compromessi».