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sabato, Aprile 27, 2024
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Napoletano massacrato di botte in un locale a Capodanno, gli amici: «Forza Alessio!»

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Calci e pugni mentre ballava, senza un motivo. Un capodanno terribile quello che ha vissuto un ragazzo napoletano di 20 anni in un locale a Roccaraso, in Abruzzo. A raccontare la storia è Juorno.it.

La vittima è Alessio Nasti, 20enne di Napoli. Soltanto da poco è uscito dall’ospedale ed è ancora scosso per quanto successo. Sono stati necessari 20 punti di sutura oltre a quelli interni.

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Il racconto di Alessio

«Eravamo in un locale a Roccaraso ed era passata la mezzanotte del 30 dicembre. In quel locale non c’era spazio per muoversi, la serata era tranquilla. C’era tanta gente e all’improvviso, in modo involontario, mi scontro spalla a spalla con un ragazzo. Gli dico di non spingere con modi tranquilli, ma iniziamo a discutere spingendoci entrambi con le mani. Poi mi sono sentito un colpo forte in fronte, mi allontano ma non vedevo nulla: avevo gli occhi pieni di sangue. Preso dal panico sono uscito fuori dal locale per riprendermi, non riuscivo a capire più niente. Tornato dentro chiedo le registrazioni visto che c’erano delle videocamere». 

Gli amici di Alessio però provano a calmarlo. Il 20enne era agitato e allo stesso tempo perdeva troppo sangue. «I miei amici provano a calmarmi, il sangue scendeva come una fontana. Fuori al locale ho sentito delle persone che dicevano che qualcuno mi aveva tirato un bicchiere di vetro contro, quasi ammazzandomi».

In ospedale il proprietario del locale è andato a trovare Alessio in compagnia di una signore: «Mi hanno detto che sanno chi è il ragazzo che ha rischiato di uccidermi o farmi perdere un occhio». L’avvocato di Alessio, Sergio Pisani, ha svolto le indagini difensive ed ha individuato l’aggressore. Queste le sue parole: «Chi ha aggredito Alessio è un giovane del Vomero, proprio come il mio assistito. Ha disattivato il suo profilo, ma lo rivedremo in ospedale».

I commenti degli amici

Gli amici di Alessio, sulla sua bacheca Facebook, hanno espresso tutta la loro vicinanza. «Ci dispiace -scrivono alcuni amici- La pagheranno». Mentre altri ancora: «Ci dispiace ancora, riprenditi presto Ale!».

 

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