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martedì, Maggio 14, 2024
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Allarme tubercolosi bovina, in Campania aumentano i casi: “Siamo preoccupati” 

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Gli allevatori ed il presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori di Salerno, Donato Scaglione, sono preoccupati dall’aumento nel Salernitano “dei casi di tubercolosi bovina tra gli animali“.

Aumentano i casi di tubercolosi bovina 

Nonostante l’attenzione della Regione al settore agricolo e al comparto bufalino siamo preoccupati dalle crescenti segnalazioni che ci arrivano dai nostri tecnici e che evidenziano come, negli ultimi tempi, si stia registrando un significativo aumento dei casi di tubercolosi bovina nelle aree collinari e montane dell’Alta Valle del Sele, dei Monti Picentini e del Cilento interno” spiega Scaglione.

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I dati epidemiologici del periodo gennaio-giugno 2023 confermano che tale problematica interessi quasi tutti gli allevamenti, registrando 30 focolai nel territorio salernitano, su 32 focolai in corso in tutta la regione Campania e contro i 70 attivi in tutta Italia. Rispetto all’analisi di tali dati esiste un fondato sospetto che tali casi siano legati anche all’aumento della fauna selvatica quali cinghiali, cervi e caprioli” scrive Scaglione in una lettera inviata alla Regione Campania.

A seguito degli svariati casi di tubercolosi bovina Scaglione scrive nella missiva: “Sollecitiamo la Regione la Regione Campania ad avviare una collaborazione con le strutture sanitarie veterinarie preposte ad approfondire la tematica e a mettere in campo anche le opportune risorse economiche per alleviare i disagi che tale situazione sta comportando per il comparto”.

Le richieste di Donato Scaglione 

Infine ci sono le richieste: “Convenzionare gli stabilimenti del comparto caseario per la lavorazione del latte proveniente da allevamenti riconosciuti quali infetti e garantendo ai produttori colpiti un prezzo comunque remunerativo; Avvicinare gli allevamenti marginali alla cultura della prevenzione del rischio; Intervenire su MASAF ed AGEA per estendere i benefici economici a ristoro degli eventi catastrofici coperti da AGRICAT anche alle epizoozie nonché sollecitare i rimborsi delle coperture assicurative che qualche allevatore più previgente ha stipulato negli scorsi anni con snellimento delle attuali farraginose procedure burocratiche; e attivare un riconoscimento da parte di AGEA dello stato di circostanza eccezionale per epizoozia al fine di evitare la perdita dei premi comunitari richiesti in domanda di pagamento UNICA e PSR, indennità compensativa correlata alla mancata pratica di pascolamento per blocco delle movimentazioni“.

Parla poi delle problematiche a seguito dei casi di tubercolosi Scaglione: “Le perdite connesse a tale problematiche comporterebbero per tutta la filiera, gravi danni economici sui redditi già esigui degli allevatori direttamente e indirettamente coinvolti”. Richieste queste dell’AIC che portano la firma di Scaglione che è anche vicepresidente nazionale dell’associazione e del referente regionale CAA AIC, Giuseppe Freda, associate al grido d’allarme di allevatori ed esperti e che impongono alla Regione Campania un intervento immediato”.

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