Protesta prolungata dei lavoratori della sede di via Circmuvallazione di Arzano della Adhoc, azienda di prodotti alimentari Cash and Carry. Una delegazione degli attuali 40 impiegati con un sit-in all’esterno del punto vendita rivendica la corresponsione di circa «5000 euro annui» per ogni unità lavorativa. Cifra, questa, che i dipendenti non avrebbero sino ad ora ricevuto. In una lettera affermano di «aver regalato quasi tutte le ore di permesso» e «accettato ore in più al giorno di lavoro e una domenica al mese senza maggiorazioni». Il contratto stipulato, ricordano, sarebbe per 40 ore settimanali ma, stando da loro affermato, il computo salirebbe a 45. Lo scarto, appunto, non avrebbe avuto un riconoscimento economico.
«Il sacrificio – l’aggiunta – è stato per agevolare l’imprenditore a rilevare il punto vendita. Abbiamo sopportato varie situazioni per il bene del posto di lavoro, ma oggi siamo arrivati ad un punto dove la sopportazione è finita. Chiediamo soltanto i nostri diritti, non garantiti nonostante le varie sollecitazioni».
Le proteste, cominciate lunedì, stanno proseguendo anche oggi con l’intento di prolungarle ulteriormente qualora non arrivino risposte ritenute soddisfacenti.
Il supporto del comitato Sergio Romeo
A dar man forte alla vertenza dei lavoratori Adhoc della sede di Arzano, il comitato di lotta Sergio Romeo – sezione Walter Alasia – presente al sit-in di stamattina. Secondo gli attivisti, i lavoratori sarebbero «da tempo sfruttati e sottopagati. Sosteniamo le iniziative future di lotta dei lavoratori/ci in ogni forma».