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sabato, Maggio 11, 2024
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Assurdo a Pozzuoli, vietato l’ingresso in spiaggia a padre e figlio per “colpa” di una borsa frigo

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Sta destando scalpore la notizia, nelle ultime ore, di un padre e del proprio figlioletto a cui, all’ingresso di un noto lido situato a Lucrino, frazione del comune di Pozzuoli, a cui è stato negato l’accesso in spiaggia per un motivo assurdo: il piccolo sarebbe stato “colpevole” di avere con sé una borsa frigo.

Vietato l’ingresso in spiaggia a padre e figlio per una borsa frigo, l’assurdo caso di Lucrino

A riportare la notizia, Cronaca Flegrea. Come raccontato dal genitore in un’apposita lettera inviata al quotidiano, dopo un diverbio avuto all’ingresso con il personale addetto all’accesso e aver esposto le proprie rimostranze a causa del trattamento e del sopruso ricevuto, con conseguente segnalazione a carabinieri, polizia e comando dei vigili urbani, si è recato presso una struttura balneare adiacente a quella incriminata, senza riscontrare alcun tipo di problema.

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Una vicenda assurda e, come sottolinea anche il malcapitato attraverso la lettera, “C’è ancora qualcuno che cerca di resistere al rispetto delle leggi e dei diritti dei cittadini, ma devono farsi una ragione che anche per loro per fortuna i tempi sono cambiati”.

E’ davvero vietato introdurre borse frigo nei lidi privati?

A questo punto, come praticamente ogni anno in estate, viene da porsi l’interrogativo: ma è davvero vietato introdurre borse frigo nei lidi privati? Sono leciti i divieti, che spesso vengono imposti, di portare con sé cibo e bevande? Ci pensa la legge a dare risposta a queste domande, stabilendo che le spiagge (insieme altri luoghi e beni definiti) appartengono al demanio pubblico ed in quanto tali la loro proprietà è statale.

L’articolo 822 del Codice Civile spiega che “Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere destinate alla difesa nazionale”. Ne consegue, quindi, che i gestori dei lidi non sono i proprietari delle spiagge, ma attraverso l’ottenimento della concessione balneare non posso fare altro che far pagare i clienti che vogliono sostare sul lido. Non solo, i gestori dei lidi dovrebbero anche lasciare 5 metri liberi di battigia, disposizione non sempre rispettata, oltre a dover permettere il passaggio delle persone che vogliono fare il bagno.

I gestori possono chiaramente costruire delle strutture annesse da destinare all’attività di bar, ristorazione e così via, ma non possono per tale motivo impedire alle persone di portare del cibo da casa. Ovviamente vige sempre la regola del buon comportamento (che dovrebbe valere anche sulle spiagge libere) di non esagerare e far restare tutto pulito. Non possono i titolari dei lidi perciò vietare ai bagnanti di introdurre borse frigo e, al contrario, tali eventuali divieti sono contrari sia alla legge sia al codice del consumo. Nell’ordinamento italiano non esiste alcuna norma che dà la possibilità ai titolari dei lidi privati di vietare ai bagnanti l’introduzione di borse frigo.

La spiaggia infatti non è paragonabile al ristorante, la quale è un’attività che vende del cibo già pronto da consumare sul posto. È ovvio che non si possa consumare cibo preparato a casa al ristorante, sarebbe un atto che lede l’attività. Consumare del cibo proprio in spiaggia invece non lede la titolarità della concessione, poiché questa riguarda appunto la sosta sul lido. Non si può, altrettanto ovviamente, consumare cibo proprio all’interno dei bar e dei ristoranti dei lidi.

 

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