Raccolta di firme contro la chiusura di piazza del Plebiscito. Cresce il malumore tra i residenti, stretti in una morsa di divieti e dispositivi di viabilità estemporanei, e dunque costretti a compiere lunghi giri attraverso il corso. Per non parlare delle interminabili code di auto nel centro della città – espressione dei numerosi disagi e del caos che ha messo in crisi l’intero capoluogo partenopeo.
La Cabina di regia convocata dal prefetto di Napoli Michele di Bari
Tuttavia, non si tratta di una mera percezione dei residenti. E’ una vera e propria evidenza, che ha raggiunto persino i vertici della Prefettura. Durante la mattinata di ieri, infatti, si è tenuta una Cabina di regia – convocata dal prefetto di Napoli Michele di Bari – al fine di tenere sotto controllo l’attuazione delle misure organizzative di sicurezza per gli eventi programmati in città. Del resto, la giornata è stata davvero complessa e “rischiosa”: dall’evento in piazza del Plebiscito alla partita allo stadio Diego Armando Maradona, dalla visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai cortei e gli scioperi per Gaza.
Mille firme contro la chiusura del Plebiscito
Nel frattempo, circa mille firme sono state raccolte in meno di una settimana per dire basta alla “chiusura continuativa della piazza“. A tal proposito, i Comitati promotori dell’iniziativa hanno deciso di presentare oggi presso il bar Rosati cosa chiedono al sindaco e alle altre autorità cittadine. Fra tutti, tuonano i rappresentanti dei comitati civici Felix, Plebiscito e dintorni, Comitato per la salvaguardia e la vivibilità di Monte Echia e la Consulta delle Associazioni della prima Municipalità: “Questo è il secondo anno che si chiude la piazza per una interminabile serie di serate musicali a pagamento“.
A loro dire, non si può restare indifferenti davanti alla chiusura della piazza – che automaticamente determina “l’impossibilità per i residenti di circolare liberamente non solo con le automobili ma anche a piedi“, oltre che un ingente danno economico per gli esercenti e le attività commerciali della zona. Per non parlare dei gravi rischi connessi alle difficoltà di rapido accesso dei mezzi di soccorso.
L’appello al sindaco Gaetano Manfredi
L’appello – rivolto al primo cittadino Gaetano Manfredi – è chiaro e preciso: la chiusura del Plebiscito per gli eventi a pagamento è ormai diventata insostenibile, durante i quali, “inoltre, la necessità di gestire gli accessi con i biglietti comporta un’estensione dei divieti di circolazione assolutamente inaccettabile“. Ma non è tutto: i Comitati si rivolgono anche alla Soprintendenza ai Beni culturali e all’Asl Napoli 1. Necessaria è infatti “la verifica della compatibilità di tali iniziative con la normativa vigente in termini di decoro dei siti e monumenti vincolati nonché del rispetto dei limiti di inquinamento acustico“.
Lo stress dei residenti e commercianti
“Grave restare prigionieri in casa ma, ancor più grave, notare che non ci sono misure alternative alla chiusura del Plebiscito. Riaprire il Lungomare alla circolazione in casi eccezionali darebbe un po’ di ossigeno ad una circolazione strozzata dove i diritti di chi deve rientrare al proprio domicilio sono del tutto ignorati“, ha commentato il Cavaliere del Lavoro Pina Amarelli Mengano, in riferimento alle numerose lettere recepite da Il Corriere del Mezzogiorno inviate dai residenti della zona. La stanchezza e lo stress dei cittadini è infatti arrivato alle stelle. In coincidenza con i grandi eventi, infatti, le aree di sosta blu non esistono più. Per non parlare dell’ostruzione delle strade e persino dei passaggi pedonali. Infine, non si può trascurare anche la musica ad alto volume che pervade tutte le strade del centro da Santa Lucia fino a Monte di Dio.