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martedì, Aprile 16, 2024
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Bimbi costretti a subire abusi da un 16enne: “Se parlate vi faccio male”

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Un 16enne è stato arrestato a Brindisi con l’accusa di aver ripetutamente costretto due 12enni a subire atti sessuali minacciandoli di picchiarli se avessero rivelato qualcosa. Il giovane è stato arrestato dalla Squadra mobile di Brindisi in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Lecce su richiesta della procura minorile.

L’accusa 

Secondo l’accusa, il sedicenne aveva da tempo preso di mira un bambino. Una volta lo avrebbe costretto a subire atti sessuali nel vano ascensore di un condominio di Brindisi. Il 12enne sarebbe stato poi liberato da altri minorenni che avrebbero aperto con la forza le porte per tirarlo fuori dall’ascensore. In altre circostanze avrebbe costretto una altro dodicenne a vedere film pornografici e a praticare e subire atti sessuali in un parco pubblico.

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Le violenze nell’estate del 2020I fatti contestati si riferiscono ad episodi risalenti all’estate del 2020 , ma già tempo prima il 16enne avrebbe praticato abusi che, in gran parte sarebbero stati coperti per paura dall’omertà del gruppo che gravitava attorno a lui e alle vittime. Al ragazzo sono state contestate le aggravanti costituite dalle “condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa” e dal “contesto socio-ambientale di appartenenza”.

Il comunicato della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce

«La scabrosa vicenda si è sviluppata all’interno di un contesto “amicale”, in un gruppo di coetanei che erano soliti passare il tempo libero insieme, giocando per le vie e le piazze del centro di Brindisi. All’interno di tale ‘rassicurante’ ambito, si inserisce la figura dell’odierno arrestato che forte della sua superiorità fisica e psichica ha prepotentemente e vilmente spadroneggiato, in una fase della sua adultizzazione, arrivando a brutalizzare sessualmente coloro che, fino ad allora, lo avevano creduto un amico, compiendo ai loro danni azioni esecrabili. Il tutto approfittando della ingenuità e della paura connessa all’età delle due vittime, le quali hanno taciuto per paura delle minacce loro prospettate ed anche per la precisa paura di essere percosse».

 

 

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