Le batterie di botti che esplodono a Palermo in diversi quartieri del capoluogo arrivano da Napoli e per posta. Lo hanno scoperto i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Palermo, che sono riusciti a ricostruire il viaggio dei giochi pirotecnici e sequestrato oltre 220 chili di materiale esplodente suddiviso in 50 batterie di 100 lanci l’una. I militari del secondo nucleo operativo metropolitano hanno passato al setaccio i mittenti e di destinatari dei pacchi dove non era specificato il tipo di materiale spedito.
Uno dei destinatari di oltre 5000 fuochi pirotecnici è stato denunciato per aver messo in pericolo la sicurezza dei trasporti pubblici con materiale altamente infiammabile e potenzialmente esplosivo senza le prescritte cautele e norme di sicurezza, e per la detenzione dell’esplosivo.
Identificato anche il presunto destinatario di una delle spedizioni che è stato denunciato per aver posto in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti con materiale altamente infiammabile e potenzialmente esplosivo senza le prescritte cautele e norme di sicurezza, nonché per la detenzione dell’esplosivo. “Il contrasto al commercio illegale di materiale esplodente rientra tra le azioni promosse dalla Guardia di finanza per contrastare la criminalità economico-finanziaria che, soprattutto in alcuni territori, gestisce anche la vendita illecita di artifici pirotecnici – spiegano dal Comando provinciale di Palermo -. Le attività intraprese in questo settore, inoltre, si collocano a tutela dell’incolumità pubblica in ragione dell’estrema pericolosità dei prodotti, acquistati ‘fuori filiera’ e poi maneggiati da soggetti non autorizzati e che non rispettano le prescritte norme cautelative sull’utilizzo”.