Otto bombe in quasi 20 giorni: numeri da brividi che segnano la ‘guerra’ che lo Stato sta combattendo contro l’anti Stato ad Afragola. Ieri l’ennesimo attacco intimidatorio. Un ordigno ha danneggiato la serranda di un noto concessionario situato al Corso Vittorio Emanuele III. Dietro questi attentati, con molta probabilità, c’è l’ombra della camorra. La mala afragolese ha alzato il tiro e le bombe piazzate nelle ultime settimane lo dimostrano. La matrice camorristica è chiara, la provenienza non ancora. Ad agire potrebbero essere state le nuove leve del clan Moccia, o almeno di quello che resta visto che la cosca madre è stata decapitata da una raffica di arresti. Ma altra ipotesi è la firma di clan esterni al territorio, provenienti da San Pietro a Patierno, che approfittando del vuoto di potere stanno cercando di imporre il racket nel Comune nell’area a Nord di Napoli.
LE BOMBE TRA LA FINE DEL 2018 E L’INIZIA DEL 2019
L’ultima esplosione è stata registrata il 3 gennaio ed è stata la settima bomba tra la fine del 2018 e l’inzio del 2019. Dopo quello al negozio di telefonia in via Francesco Russo, un altro ordigno è stato piazzato davanti al negozio Bimbomania in via De Gasperi. Nei giorni scorsi altre deflagrazioni avevano danneggiato due negozi di abbigliamento intimo, uno di bomboniere. un market e una pizzeria. Sui fatti indagati gli agenti del locale commissariato.
L’ARRIVO DI NUOVI CARABINIERI
Nel corso della riunione è stata analizzata la situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica alla luce dei recenti episodi di danneggiamento mediante utilizzo di ordigni esplosivi ed è stato messo a punto un piano d’intervento finalizzato ad intensificare l’attività di prevenzione sul territorio che prevederà, a partire dalla giornata di domani, l’impiego di 5 unità della Compagnia d’Intervento Operativo del Reggimento “Campania” che andranno ad integrare il dispositivo già in atto.