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venerdì, Luglio 4, 2025
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Borsone di droga rubato a San Giovanni: “I Licciardi ci imposero di restituirlo”

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Michele Ortone è un giovane pentito della camorra che ha già un’importante curriculum criminale. Il 25enne è stato legato al clan Esposito e al gruppo Santagata di Pianura: per la mala di Bagnoli il giovane si è occupato di droga e armi finendo in manette nel settembre del 2024Nel luglio 2021 Ortone si presentò all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta quando venne fu ferito con un colpo di pistola alla gamba.

“Presente durante la latitanza di Esposito”, il pentito su Ortone

Un altro importante pentito Youssef Aboumuslim ha parlato del ruolo del giovane pianurese: “Ricordo che sul collo aveva tatuato il nome di Massimiliano Esposito lo scognato. Anche Michele Ortone è stato molto presente con Massimiliano Esposito durante il periodo della latitanza. Michele Ortone è il soggetto che durante l’aggressione per errore fu ferito sul polpaccio con un colpo di pistola sparato da me o da Iuliano. Michele Ortone aveva un ruolo importante nello spaccio di droga su Bagnoli e in particolare a mezzo telefono”. Gli inquirenti hanno segnalato l’esistenza di molti video, girati anche nelle discoteche napoletane e pubblicati su TikTok, nei quali Massimiliano Jr Esposito sfoggerebbe sempre collane in color oro di grandi dimensioni con un ciondolo raffigurante il 6.5.

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Il ciclone Ortone si abbatte sulla mala flegrea

Un vero e proprio tsunami giudiziario. Destinato a sconvolgere, nuovamente, gli assetti criminali della camorra flegrea, clan e gruppi che spaziano da Bagnoli a Fuorigrotta passando per Soccavo e Pianura. Michele Ortone, in passato legato agli Esposito-Nappi e poi al gruppo Santagata di Pianura, ha deciso di compiere il ‘grande salto’ svelando ai magistrati tutto quello che sa sulla mala dell’area occidentale di Napoli. A cominciare proprio dal suo ex clan e dagli assetti di Bagnoli retti da Maria Matilde Nappi dopo l’arresto del marito, Massimiliano Esposito ‘o scognato:”Lei era uno dei referenti del clan Esposito e gestiva i parcheggi a Bagnoli. Lei era la persona che indicava non solo le zone relative i parcheggi, ma anche le somme da riscuotere per ogni vettura. In pratica lei diceva che una somma per auto andava a lei e la rimanente ai parcheggiatori. Era lei che dava ordini a Carmine Esposito di recuperare le somme e di pagare i parcheggiatori”. Non mancano poi i riferimenti ai legami del gruppo di Bagnoli con gli altri clan e in special modo quelli di Secondigliano: “Maria Nappi era molto legata a Maria Licciardi, so questo in quanto lei me ne parlava e mi confermava questa circostanza. Il fatto che la Nappi era molto vicina alla famiglia Licciardi lo so anche per i dissidi che sono stati risolti sui parcheggi da parte della Masseria Cardone; in particolare, ricordo che una volta ci recammo io, Junior Esposito e Gennaro Esposito da “Giggino a Gallina” e Renato Esposito, i quali cercarono di mettere pace in quanto erano legati ad entrambi i gruppi e cioè Giannelli ed Esposito. Ricordo un’altra volta in cui io ed Arturo Equabile ci prendemmo un borsone con 10 kg di
Hashish che appartenevano alla famiglia Silenzio, di San Giovanni a Teduccio ed in particolare li prendemmo da una persona di nome Alejandro. Seppi successivamente che per il tramite dei Mazzarella questi ultimi si rivolsero alla Masseria Cardone che a loro volta dissero a Massimiliano Esposito di restituire la borsa con la sostanza stupefacente. In quella circostanza, ricordo che restituii solo una parte della sostanza, in quanto 3 kg li avevo venduti. Questa è un’altra dimostrazione della vicinanza della Masseria Cardone al clan Esposito. Oltre queste indicazioni, posso dirvi che una volta accompagnai Maria Nappi a Secondigliano. Mi riferisco al periodo in cui Massimiliano Esposito andò ai domiciliari a Scalea. Accompagnai Maria Nappi a Secondigliano, in una piazza dove incontrò tre donne che le consegnarono una fascetta di banconote che penso potessero essere circa 3mila euro. Mi fu spiegato che era un regalo per la scarcerazione di Massimiliano Esposito. Massimiliano Esposito era il pupillo di Maria Licciardi sin da quando faceva parte del clan D’Ausilio. All’epoca Maria Licciardi o comunque Secondigliano, si avvaleva di lui e di Giannelli per commettere omicidi”. Non mancano poi i riferimenti alla vicinanza agli Iadonisi e in particolare al boss Vincenzo Iadonisi quando questi si trovò a fronteggiare I Troncone:”Di solito i soldi per le armi li anticipava Vincenzo Iadonisi, somme che poi venivano divise a metà con gli Esposito”.

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