“Ho visto il film ‘Oltre ogni ragionevole dubbio’ e mi ha fatto molto molto emozionare.
Descrivere l’angoscia che ho provato nel vederlo è quasi impossibile, il cuore ora come allora mi scoppia dentro”.
È uno stralcio della lettera inviata da Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio, a Marco Oliva, conduttore del programma ‘Iceberg Lombardia’, dopo aver potuto visionare la serie Netflix ‘Il caso Yara’.
“Quando davanti alle telecamere avrei voluto raccontare tutto, svuotare il sacco delle emozioni, il cuore batteva tanto forte che i fonici hanno dovuto interrompere le riprese”, ricorda Bossetti nella lettera.
“Il battito era troppo forte! Disturbava i microfoni. Rivedermi, rivivere ogni istante fa male, ma voglio ringraziare per avermi dato voce“. La versione integrale del documento sarà diffusa questa sera da Marco Oliva nel corso del suo programma, a partire dalle 20.30, su Telelombardia.
La serie Netflix – “Oltre ogni ragionevole dubbio“
La serie Netflix sul caso Yara riapre le porte ad uno dei casi con più rilevanza mediatica in Italia: per le difficoltà risolutive, per la giovane età della vittima e per la violenza con la quale fu compiuto.
All’interno della serie Netflix ci sono svariate testimonianze tra cui proprio quella di Bosseti che dal carcere ha accettato di “partecipare” alla docuserie. Proprio sulla sua partecipazione ha parlato il suo legale.
“Abbiamo ricevuto una richiesta da parte della produzione e abbiamo analizzato quale era il progetto, perché è sempre stato mio intendimento che Massimo potesse parlare e far sentire la propria voce, raccontare le proprie sensazioni ed emozioni, quello che ha vissuto, nell’ambito di un progetto il più oggettivo possibile“.
“Una volta avute rassicurazioni su questo, abbiamo preso in considerazione la possibilità che Massimo si potesse esprimere e parlare all’interno di questo progetto. Sono state chieste le autorizzazioni, per le quali c’è voluto molto tempo. Incredibilmente, all’inizio c’è stato anche un grande ostruzionismo a che Massimo potesse parlare. Ma poi è stato superato, meno male, quindi adesso il prodotto è completo. Ora non ci resta che guardarlo” continua il legale.
“Io non l’ho visto, solo qualche spezzone, ma non so come sia venuto. Si tratta di un prodotto interessante che può tenere accesi i riflettori su un caso molto controverso” conclude l’avvocato.


